| Algeria al Mondiale 2010. Sperando che nelle prossime ore non arrivino notizie da bollettino di guerra, è questo il responso dello spareggio africano fra Egitto e Algeria, giocato sul neutro di Omdurman, città sull'altra sponda del Nilo rispetto alla capitale Khartoum. L'attesa e temuta partita (1-0) è stata decisa da un gol al 40' di Anthar Yahia, difensore centrale di proprietà del Bochum, che su una punizione dalla trequarti ha il tempo di stoppare in area e infilare sotto la traversa. Festa algerina, cancellato il 2-0 egiziano del Cairo e delusione per i due figli del presidente egiziano Mubarak, presenti allo stadio sudanese.
Clima tesissimo e giustificati timori dopo la mezza guerra diplomatica seguita ai fatti del Cairo, quando il bus algerino era stato attaccato a pietrate: allo stadio fino al 90' è andato tutto liscio, con le due tifoserie ben separate e ben controllate dai 15mila poliziotti. In campo si è partiti in modo durissimo: dopo 40" primo fallo da dietro di Beljhadi, difensore algerino, e primo giallo. Al terzo minuto il primo accenno di rissa, per 20' nervi a fior di pelle per tutti i giocatori in campo, che fanno pensare subito al peggio. Invece Maillet, arbitro proveniente dalle Seychelles tiene in mano la gara, distribuisce cartellini quando servono e, nonostante un po' di gioco duro, alla fine la gara è "normale".
Algeria, terzo mondiale — E' già un gran risultato, viste le premesse. Chi invece fa una gara al di sotto delle aspettative è l'Egitto, salvata in un paio di occasioni dal suo portiere El Hadary, vicina al pareggio con un paio di giocate di Zidan e Aboutrika, ma poi inspiegabilmente spentasi col passare dei minuti, quando gli algerini retrocedono e inseriscono difensori su difensori. Così ad Algeri possono festeggiare la terza partecipazione a un Mondiale (dopo quelle del 1982 e 1986)
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