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Italia 1934

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Kerzhakov91
view post Posted on 21/5/2010, 22:39 by: Kerzhakov91
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Il primo a gridare Forza Italia non è stato Berlusconi ma Mussolini
Organizzazione fortemente voluta dal Duce soprattutto sotto l’aspetto propagandistico per dimostrare al mondo intero “l’italianità, in pratica un evento mediatico antelitteram! Apparato organizzativo comunque perfetto, nulla viene lasciato al caso, infatti anche gli inglesi del telegraph ci fecero i complimenti. 8 città, 4 nuovi stadi (Torino, Trieste, Firenze, Napoli), biglietti ferroviari scontati fino al 70% e perfino nuove sigarette “Campionato del mondo" Diciamo pure che il Mondiale fu un successo, sia di immagine che economico, ma oltre questi meriti c’è anche da notare alcune “stranezze” come abolire gli inni nazionali e far sentire spesso Giovinezza al loro posto ed il fatto che nella finale il Duce, dopo aver comprato regolarmente il biglietto (!), la seguì in tribuna d’onore quasi tutto il tempo in piedi (!?) e secondo lo stesso Jules Rimet, che gli era di fianco “capendo ben poco di quello che stava accadendo in campo” :asdrulez:

Tornando al torneo notiamo che rispetto a 4 anni prima stavolta c’è un’ampia adesione delle squadre europee, e tra le grandi nazionali mancano solo l’Uruguay (ripicca per la volta precedente) e l’Inghilterra (per snobbismo, ritenevano dilettanti tutti gli altri), per un totale di 16 squadre partecipanti all’evento compresa la sorpresa Egitto (1a - e per diverso tempo unica - squadra africana ai mondiali), che fu eliminata dall’Ungheria con fatica, e con i favori del pronostico divisi tra Germania, Cecoslovacchia, Austria e naturalmente Italia, ed infatti tutte e quattro arrivarono alle semifinali, mentre le sudamericane Argentina (formazione imbottita di riserve per protesta contro la nazionalizzazione degli oriundi) e Brasile se ne tornarono a casa subito insieme agli USA travolti dalla nazionale italiana per 7-1 (commento del regime: “abbiamo spezzato le reni agli USA, partita dei nostri molto elegante, da intrattenimento!” )

Come detto tra le nazionali favorite troviamo l’Austria, il famoso Wunderteam, guidato in panchina dal “Napoleone del calcio europeo” Hugo Meisl (tra l’altro anche uno dei fondatori della Mitropa Cup) ed in campo da Mathias Sindelar soprannominato “carta velina” per la sua magrezza, ma in campo era l’organizzatore di questa perfetta macchina da guerra, regista di classe sopraffina dotato di un‘ottima tecnica e dribbling, in generale uno dei più grandi bomber di tutti i tempi. Questa nazionale strepitosa fu anche la bestia nera dell'Italia per 20 anni, infatti dal 1912 al 1931 non riuscì mai a batterla, per poi rifarsi però ampiamente dopo, nella semifinale ’34 e alle Olimpiadi del ’36. Anche di questa nazionale come altre grandi, e lo vedremo in seguito, rimane il grande cruccio che non abbia mai lasciato la sua impronta su di una manifestazione mondiale…

Altre grosse formazioni furono la Cecoslovacchia (che nella preparazione al mondiale riuscì a battere anche l’Inghilterra) nel quale militava il capocannoniere Nejedly, dotato di un gran opportunismo e fiuto del gol, ed il famoso portiere Planicka, la “rondine Boema” per i suoi voli da un palo all’ altro, e che ritroviamo entrambi quattro anni dopo eliminati a fatica dal Brasile.

Sempre parlando di portieri come non menzionare il leggendario Ricardo Zamora, autentico fenomeno della nazionale spagnola. La leggenda vuole che era capace di ipnotizzare gli attaccanti avversari per farli sbagliare o che sapesse prevedere esattamente dove sarebbe andata a finire la palla, ma alla base di tutto questo c’era una grande dote naturale che lo rendeva insuperabile tra i pali e formidabile nelle uscite. Nella partita dei quarti, giocata contro gli Azzurri, fece almeno cinque parate giudicate impossibili e subì il gol del pareggio solo per un evidente fallo su di lui fatto da Schiavio, infatti per protesta non si presentò alla rivincita del giorno dopo (questa almeno è la motivazione ufficiale, in realtà si sospetta ad un intervento illecito da parte del Duce :smallrolleyes: )

Infine la Germania, priva di personalità di spicco ma dotata di un gioco corale molto veloce e vivace che gli permetterà di conquistare il terzo posto sconfiggendo nella finalina una ormai demoralizzata Austria.
 
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4 replies since 21/5/2010, 22:32   217 views
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