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Svizzera 1954

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Kerzhakov91
view post Posted on 25/5/2010, 21:10 by: Kerzhakov91
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Partite memorabili:


UNGHERIA-BRASILE 4-2 (quarti)
Calci, pugni e bottigliate in testa fra i giocatori e 3 espulsioni condite da un numero considerevole di falli e nel finale scoppia addirittura una rissa che coinvolge fotografi, dirigenti e giocatori. Quando l'inglese Ellis fischia e manda tutti negli spogliatoi un fotografo brasiliano si mette a discutere animatamente con un poliziotto elvetico e lo sbatte a terra con un colpo da judo. Puskas, che era fermo per infortunio, scatta dalla panchina ed insulta il CT del Brasile, Moreira, il quale lo colpisce con un pugno, Puskas reagisce e tenta di sferrargli un calcio ma il gigantesco mediano Pinheiro lo placca, al chè Puskas afferra una bottiglia e gli e la spacca in testa. Il brasiliano Maurinho anzichè stringere la mano a Czibor gli sferra un pugno alla mandibola mandandolo a terra stordito. Kocsis viene inseguito per tutto il campo da diversi giocatori brasiliani. La rissa continuerà anche negli spogliatoi fino all'intervento della polizia svizzera. La Federazione brasiliana in seguito denuncerà l'Arbitro inglese Ellis colpevole di aver diretto "al servizio del Comunismo Internazionale contro la civiltà occidentale e cristiana".

AUSTRIA-SVIZZERA 7-5 (quarti)
Dopo il doppio successo sui cugini italiani, la Svizzera trova sul suo cammino l'Austria. La convinzione di andare avanti è tanta e sospinti dal tifo impazzito gli elvetici dopo 20 minuti conducono per 3-0. Un colpo che avrebbe affossato un bisonte, ma non l'Austria che trova nel portiere svizzero un alleato impensabile, al 24', 26' e al 27', 3 tiri da fuori area tutt'altro che irresistibili riportano l'incontro in parità. La partita non ha un attimo di tregua, l'Austria va sul 5-3 ed il tempo si chiude sul 5-4, ma non è finita! Nella ripresa 6-4, 6-5 e 7-5 che chiude definitivamente la partita. Uno spettacolo mai superato.

UNGHERIA-URUGUAY 4-2 dts (semifinale)
Molti la considerano la vera finale: da una parte i campioni potenziali perchè più forti e innovativi (Ungheria) dall'altra i campioni in carica ricchi di talento e dignità (Uruguay). E' un'altalena di emozioni e gol a immortalare il match; sconfitti ai supplementari gli uruguaiani escono dal campo tra scroscianti applausi. Completamente demoralizzati i "celesti" perderanno anche la finale per il 3° posto con l'Austria.

UNGHERIA-GERMANIA OVEST 2-3 (finale)
Nessuna finale mondiale sembrava scritta, alla vigilia, come questa. La formidabile macchina da gol dell''Ungheria veniva dall'aver sotterrato di gol tutte le nazionali finora incontrate, 9 gol alla Corea, 8 alla Germania, 4 al Brasile ed altri 4 all'Uruguay. Ma quel 4 Luglio 1954, sul campo di Berna, il CT ungherese Sebes si trova davanti una formazione completamente diversa rispetto a quella già battuta nel 1° turno per 8-3. L'astuto allenatore dei tedeschi Herberger aveva preferito far giocare le riserve nel primo match e così ora i magiari giocavano contro una squadra della quale sapevano poco o nulla. Cmq la partita si mette al meglio e dopo soli 10 minuti i magiari conducono per 2-0 dando l'impressione che la partita fosse già chiusa. Ma non è così, i tedeschi reagiscono, prima accorciano con Morlock e 8 minuti dopo pareggiano con Rahn ed il tempo si chiude sul 2-2. Nella ripresa la squadra ungherese continua a sfoggiare il miglior calcio, nei limiti delle possibilità fisiche che le sono rimaste, ma seppur sorretto da gran classe il più delle volte è eseguito da fermo anche perchè nel frattempo la pioggia rende il campo pesante favorendo i tedeschi che iniziano a prendere il sopravvento. Al 39' il colpo gobbo, Fritz dopo aver rubato palla a Bozsik (in maniera fallosa, ma l'arbitro non fischia) mette al centro dove Rahn, dopo aver scartato Lorant infila l'angolino alla destra di Grocsis. Gianni Brera così descrisse il gol: "Il magnifico Fritz Walter, forse il solo fuoriclasse tedesco, ebbe spietato sopravvento su Bozsik, elegante mediano di regia, e una volta che gli tolse la palla traversò di precisione al centro: arrivò su quel dono prezioso Helmut Rahn e fu la fine" . Finisce così tutto nel modo più incredibile con i tedeschi pazzi di gioia e gli avversari a vagare per il campo senza capire che cosa sia successo. Visto che molto del merito di quella vittoria la si deve proprio alla superiorità sul piano atletico dei tedeschi nel secondo tempo, ci fu anche chi adombrò il sospetto di doping dei tedeschi, anche in considerazione del fatto che tutta la squadra fu poi colpita da epatite ma la certezza non si è mai avuta. Cmq, a tal proposito c'è da segnalare un'intervista che fece al Corriere dello Sport il Dott. Zeitler, medico al seguito della squadra, che disse di aver fatto a tutti i giocatori, prima della partita, un'endovena di acido ascorbico, cioè di Vitamina C.... Un altra delle cause tirate in ballo fu che il grande Puskas avesse voluto giocare a tutti i costi nonostante fosse reduce da un infortunio e non fosse al meglio; il "colonnello" segnerà un gol e poi si metterà a zoppicare, lasciando i compagni praticamente in 10 visto che a quel tempo non erano previste le sostituzioni.
La partita, nonostante l'importanza della posta in palio, fu di una correttezza assoluta, neppure un fallo cattivo, ogni volta che due avversari si scontravano si stringevano immediatamente la mano in segno di riconciliazione. Alla fine il radiocronista tedesco commentò:"Benchè vi sembri incredibile, la Germania è campione del Mondo".

La squadra campione:

GERMANIA: il gioco tedesco è basato su disciplina, rigore, calcolo e volontà. Fritz Walter riceve la Coppa direttamente da Jules Rimet, e si dice che quella vittoria sia stata uno dei motori della rinascita tedesca in economia e in politica.
FRITZ WALTER: il primo Kaiser del calcio tedesco non è stato Beckenbauer ma lui, Fritz Walter. Esordisce in nazionale a vent'anni in veste di centravanti. Successivamente diventò il regista, poi il capitano ed infine il padrone assoluto della squadra.
RAHN: è l'autore del gol decisivo nella finale. Era il vero e proprio carro armato dell'attacco tedesco, padrone della fascia destra. Oltre ad essere scaltro e rapidissimo nel perforare l'area di rigore avversaria era in possesso di un tiro potentissimo.
JOSEF HERBERGER: allenatore, è lui il fine stratega di questa squadra. Rimase alla guida della Nazionale tedesca per un periodo lunghissimo, ben 28 anni, guidando la selezione in 4 mondiali, scoprendo e lanciando i più grandi calciatori tedeschi del dopoguerra.



Ma non si può non menzionare quella che è stata una delle più formidabili formazioni di tutti i tempi, l'Ungheria. Aldilà della fortunata combinazione di un folto gruppo campionissimi, quell'Ungheria resta celebre anche per l'innovazione tattica che caratterizza la manovra magiara. In un periodo in cui il Sistema (o WM) sta prendendo piede, ecco la novità della doppia M (o MM). In pratica ferme restando le posizioni dei difensori e dei mediani (M), in attacco retrocede il raggio di azione del centravanti (Hidegkuti) e delle due ali e avanzano in funzioni di vere punte le due mezzali Kocsis e Puskas. Un sovvertimento di funzioni che lascia il segno e che sta alla base della supremazia magiara per parecchi anni....salvo che nella finale del Mondiale!

Si ha solo l'imbarazzo della scelta a cercare chi furono i rappresentanti migliori di quell'eccezionale compagine ma sicuramente degni di nota sono:
PUSKAS: L'anima di quella squadra. il suo carisma teneva insieme campioni fenomenali che gli riconoscevano il ruolo di leader. Apparentemente non dotato di un fisico adatto al ruolo, piccolo, grassoccio, amante della buona cucina e della birra, negato nel colpo di testa ,il"colonnello" ha uno straordinario talento calcistico. Ha un solo piede, il sinistro, ma è un piede dal quale scaturiscono magie. Inoltre possiede un tiro secco e potente, fiuto del gol, visione del gioco e gusto per il dribbling.
Suarez che giocò con lui racconta: " Alla fine degli allenamenti Puskas si fermava ad allenare i portieri. Era uno spettacolo. Dal limite dell'area dichiarava prima come avrebbe calciato e dove avrebbe messo la palla e riusciva sempre a segnare. una volta decise di colpire i pali della porta e su 20 tiri centrò il bersaglio 18 volte!". E Gento disse di lui." Quando entrava in area con la palla tornavamo a centrocampo, tanto sapevamo che segnava. Il meglio ce lo regalò sotto la doccia, lanciò in area il sapone e lo fermò sul piede sinistro!". Giocherà fino a 40 anni vincendo Coppe e Campionati, e con Di Stefano formerà una delle coppie che farà la storia del calcio. Alla fine segnerà 1156 gol in carriera e diventerà in Ungheria una sorta di leggenda vivente.
KOCSIS: Sarà il capocannoniere del Mondiale con 11 gol di sui 7 di testa nonostante, infatti era soprannominato "testina d'oro" proprio per la sua straordinaria caratteristica di segnare di testa in ogni maniera. Aveva un'elevazione non comune che, unita al tempismo, alla forza fisica ed al senso della posizione lo rendevano irraggiungibile per quasi tutti i difensori. Anche lui si trasferirà in Spagna, ma al Barcellona.

La finale persa indicò il canto del cigno di questa formidabile ed irripetibile formazione. Fu l'addio, ma addio sul serio, nel senso che quella squadra continuerà ancora a vincere dopo il Mondiale, quasi controvoglia. ma quando i carri armati sovietici, due anni dopo, sfondano a Budapest l'Ungheria del calcio non c'è già più. Alcuni giocatori sono arrestati, altri vagano da un club all'altro, ma all'estero in esilio. Se esisteva una squadra perfetta, bene allora "era quella Ungheria".
Vladimir Dimitrijevic, uno scrittore svizzero di origine jugoslava, disse: "Era davvero la squadra dei sogni, la squadra che sognavamo noi da bambini, in cui immaginavamo di giocare".
 
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4 replies since 25/5/2010, 21:02   254 views
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