Eto'o torna al gol, l'Anzhi travolge lo Spartak
Spartak Mosca - Anzhi Makhachkala 0-3
39' Eto'o, 59' Lakhiyalov, 70' aut. Pareja.
Spartak Mosca (4-4-2): A. Rebrov; Makeev, Pareja, Suchý, D. Kombarov; Ari, Bryzgalov, R. Carioca (dal 62' Ananidze), McGeady; Emenike, Dzyuba (dall'87' Obukhov).
Anzhi (4-2-3-1): V. Gabulov; Angbwa, João Carlos, Tagirbekov, Agalarov; Akhmedov, Mukhammad (dal 40' Lakhiyalov); Carcela-Gonzalez (dal 60' Al. Ivanov), Boussoufa, Shatov; Eto'o.
Nel giorno dell'anniversario dei 90 anni della società più gloriosa e vincente del calcio russo, ci pensa l'Anzhi a rovinare la festa allo Spartak Mosca, travolto con un perentorio 0-3 a domicilio. Merito anche del redivivo Samuel Eto'o, finalmente sbloccatosi dopo un lungo digiuno (non segnava dal 27 novembre!). Un successo che rilancia a sorpresa l'Anzhi, probabilmente non in ottica secondo posto, ma per la qualificazione in Europa League sì: in fondo, i
Daghi - come del resto tutte le altre squadre - avranno da giocare ancora quattro autentici scontri diretti, nei quali la posta in palio ha un valore doppio. Una brusca frenata, invece, quella dello Spartak, che non è riuscito a confermare quel secondo posto ottenuto settimana scorsa e ora di "proprietà" dei rivali della Dinamo. Una gara che ha messo in mostra tutti i limiti e le fragilità della formazione di Karpin, che oggettivamente non meriterebbe - per quanto fatto vedere nell'arco di una stagione - la possibilità di partecipare alla prossima Champions.
E dire che i rossobianchi erano pure partiti più che discretamente, aggressivi e motivati al punto giusto, come dimostrano i pericoli creati nel primo tempo, in particolare con la traversa centrata da Dzyuba. Il problema è che lo Spartak non ha saputo reagire una volta passato in svantaggio e ha così giocato una ripresa indecente, con nessuna occasione degna di nota. Si è dimostrata una compagine che - oltre ad avere degli oggettivi limiti strutturali (specie in difesa e in mezzo al campo) - manca di leader emotivi, di giocatori con mentalità vincente. Quella mentalità che sicuramente non manca ad un giocatore che - dopo aver vinto tutto a livello di club - ha deciso di rimettersi in discussione (a peso d'oro...), andando a confrontarsi con una piccola ma ambiziosa realtà della provincia russa. L'impatto che Eto'o aveva avuto sul campionato russo era stato ottimo, ma i risultati continuavano a non arrivare e in questi ultimi mesi l'ex bomber di Barça e Inter s'era tristemente adeguato al livello mediocre dell'Anzhi attuale. Dopo qualche prestazione insufficiente di troppo, alla buon'ora, il
Re Leone è tornato a ruggire (ma per davvero: rabbiosa e liberatoria la sua esultanza, con il pallone calciato ripetutamente in rete), mettendo a tacere tutte quelle voci che lo vorrebbero in partenza, destinazione Parigi. E' tornato a gioire anche Lakhiyalov, finora poco preso in considerazione da Hiddink, inserito in campo verso la fine del primo tempo e autore - anche grazie all'uscita errata di Rebrov (portiere di riserva dei moscoviti) - del raddoppio. A chiudere definitivamente la pratica ci ha pensato una maldestra autorete del nazionale argentino Nico Pareja, arrivata in seguito ad una giocata da applausi nello stretto dell'uzbeko Akhmedov. Mai l'Anzhi aveva vinto al Luzhniki con un passivo così pesante.
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