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| Ieri si è ritirato Radek Šírl, ex laterale ceco dello Zenit. Mi sembra doveroso rendergli un piccolo omaggio. Arrivò a San Pietroburgo nel 2003, poco più che ventenne, e ben presto riuscii a ritagliarsi uno spazio non indifferente. Per anni venne impiegato come esterno alto di centrocampo: aveva corsa e fisico, una buona tecnica di base e un signor mancino che gli permetteva di calibrare cross spesso pericolosi. Nel 2007 contribuì alla vittoria del primo storico titolo russo dello Zenit, siglando la rete decisiva che valse lo scudetto in quel di Ramenskoe. Ma l'anno della svolta fu il successivo, quando Advocaat decise di reinventarlo come terzino sinistro di spinta, un ruolo che fino a quel momento aveva ricoperto saltuariamente. Šírl divenne così uno degli uomini chiave nei successi europei dello Zenit e con Anyukov formò una delle coppie di laterali più affiatate di tutta Europa. Ma durò terribilmente poco, perché già nella annata successiva cominciarono a comparire le prime magagne: vennero fuori i limiti difensivi di Šírl e qualche leggerezza di troppo gli costò il posto in favore del coreano Kim Dong-Jin. Poi arrivò Spalletti, che non lo prese mai in considerazione, spingendolo di fatto verso un malinconico ritorno in patria. Non ho ovviamente mai avuto modo di seguirlo in Repubblica Ceca, però - anche solo dando un occhiata sul web - pare evidente che si sia completamente smarrito. Insomma, quello di Šírl è stato un triste finale di carriera, un crollo inspiegabile Ciò però non toglie che, per un brevissimo periodo, per una manciata di mesi, fu uno dei migliori terzini sinistri d'Europa. E ogni tifoso dello Zenit gli sarà sempre riconoscente
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