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Blondie

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view post Posted on 14/10/2013, 20:20
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Chi sono i Blondie? La nuova fissazione musicale del Kerzha? :asd: Beh, non proprio, visto che li conosco e li apprezzo ormai da diversi anni Diciamo che li ho un po' "riscoperti" in questi ultimi giorni, questo sì :fuma:

Storico gruppo della florida scena newyorkese della seconda metà degli anni '70 (che comprendeva anche Patti Smith, Ramones, Talking Heads e Television, mica pizza e fichi), i Blondie sono un gruppo new wave che brilla per originalità, in grado di combinare punk e pop, garage rock e disco music, reggae e synth pop, più svariati altri generi. Nella loro tutto sommato breve carriera (oddio, fino a un certo punto, dato che si sono riuniti, con risultati non proprio esaltanti ma nemmeno catastrofici, nel '99) hanno venduto più di 40 milioni di dischi, piazzando un'infinità di hit.

Raffinati, graffianti, moderni, i Blondie sono inevitabilmente sinonimo della biondissima vocalist Debbie Harry, una delle icone femminili più forti degli anni Settanta, nonché, con ogni probabilità, la più bella cantante rock di sempre. Una parte del successo dei Blondie si deve indubbiamente alla sensualità di questa "Marylin Monroe del punk" (come venne soprannominata in quegli anni), oltre che all'immediatezza del loro sound e a una proposta musicale comunque valida, oltre che eclettica.

Personalmente preferisco i primi lavori, quelli più influenzati dalla new wave e dal punk; poi, a mio avviso, si sono un po' persi (e commercializzati). I dischi più brillanti per me sono Blondie e l'acclamato Parallel Lines, inserito al 140esimo posto nella classifica dei 500 migliori album stilata da Rolling Stone, che posto qui sotto.



Prodotto da Mike Chapman, Parallel Lines raggiunge la prima posizione nelle classifiche di mezzo Mondo, trascinato dal singolo Heart of Glass (disco-music d'alta classe). Altri notevoli successi sono Hanging On The Telephone, One Way or Another (tornata in auge nel 2013, a causa di una vergognosa cover di quei criminali degli One Direction), Picture This e Sunday Girl. Curiosità: in una traccia suona nientepopodimeno che Robert Fripp, dichiarato fan della band di New York.

Edited by Kerzhakov91 - 14/10/2013, 21:36
 
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Bezymyannij
view post Posted on 14/10/2013, 20:34




Non è proprio il mio genere...
 
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view post Posted on 14/10/2013, 20:48
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CITAZIONE (Bezymyannij @ 14/10/2013, 21:34) 
Non è proprio il mio genere...

Tu all'epoca saresti stato un dinosauro prog, destinato a soccombere :lalala: , io invece un giovane ribelle animato dal punk e dalla new wave :ihih:

Scherzi a parte, io apprezzo quasi ogni genere del rock (prog naturalmente compreso, anche se alla lunga mi stufa... Troppe masturbazioni fini a se stesse), però a differenza tua ritengo che la rivoluzione - se così possiamo chiamarla- di fine anni '70 fosse assolutamente necessaria :sisi: Una ventata d'aria fresca era quel che serviva, il rock stava cominciando a prendersi troppo sul serio, aveva bisogno sia di tornare alle origini sia allo stesso tempo di rinnovarsi... Come successe, almeno in parte, grazie a quella svolta, che ha irrimediabilmente segnato (nel bene e nel male) tutto ciò che è stato prodotto dopo.

Aggiungo che l'esplosione del grunge fu ancora più salutare, innanzitutto perché portò il rock alternativo in classifica, mandando in prepensionamento quelle band da quattro soldi vagamente metal che dominavano le chart e poi perché pose definitivamente fine a certe esagerazioni ed eccessi tipici degli anni '80, che poco avevano a che fare con il puro spirito rock. Purtroppo anche in questo caso il fenomeno durò poco e, soprattutto, da lì in poi il rock s'è sostanzialmente fermato... Morto no, ma in coma vegetativo sì :(
 
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Bezymyannij
view post Posted on 14/10/2013, 21:59




"Masturbazioni fini a se stesse" è un concetto usato e abusato quando si parla di prog, e che posso accettare solo quando si parla dei peggiori Yes (il pallosissimo Tales from Topographic Oceans) e degli ELP. Di masturbazioni non ne vedo neanche un po', ad esempio, nei Genesis o nei Gentle Giant. La pensiamo all'opposto sul punk, ovvero le provocazioni buone a scandalizzare qualche bigotto, la pura esteriorità, l'assoluto conformismo dell'anticonformismo, ben prima della musica. Il punk è il momento in cui l'anticultura sovrasta la cultura. Non ci vedo sinceramente nulla di positivo in quell'ondata: ovviamente non a livello musicale, dov'erano pressoché inesistenti, ma neppure a livello sociale. D'altronde, quali sconvolgimenti socio-culturali ha portato l'ondata punk? Qualche camera d'albergo distrutta quale massimo gesto rivoluzionario? Mi spiace, ma secondo me hanno fatto più danni delle locuste.
Sul grunge sinceramente non ho molto da dire...cose interessanti e altre molto meno: un movimento in buona parte assolutamente dimenticabile. Mi sembra ben più importante tutto quel genere che da Hex in poi viene definito post-rock, per altro particolarmente longevo e anch'esso inesorabilmente in fase terminale. Quale sarà il futuro? Sono decenni che il rock sembra morto, e bene o male risorge sempre dalle proprie ceneri. Io aspetterei un altro po' prima di chiamare il becchino.
 
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view post Posted on 14/10/2013, 22:25
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CITAZIONE (Bezymyannij @ 14/10/2013, 22:59) 
La pensiamo all'opposto sul punk, ovvero le provocazioni buone a scandalizzare qualche bigotto, la pura esteriorità, l'assoluto conformismo dell'anticonformismo, ben prima della musica. Il punk è il momento in cui l'anticultura sovrasta la cultura. Non ci vedo sinceramente nulla di positivo in quell'ondata: ovviamente non a livello musicale, dov'erano pressoché inesistenti, ma neppure a livello sociale. D'altronde, quali sconvolgimenti socio-culturali ha portato l'ondata punk?

Tu attribuiresti tutto ciò che hai scritto a una band come i Clash? :blink:

In ogni caso, può piacere o non piacere, ma non si può negare l'importanza e l'influenza che il punk abbia avuto nella storia del rock. Fermo restando che io do' un significato più ampio al termine punk: per farti capire, per me anche My Generation degli Who è punk (o proto-punk, se vogliamo fare i fighi utilizzando le parole più appropriate); idem You Really Got Me dei Kinks; e così via. Punk per me significa attitudine ribelle, anticonformismo, ferocia musicale, immediatezza e rabbia giovanile. "Il punk è libertà musicale: è dire, fare, suonare ciò che vuoi".

Fermo restando che stiamo andando decisamente OT, perché i Blondie - seppur inevitabilmente influenzati dal punk (nato per la cronaca nel locale in cui si esibivano a New York, il mitico e leggendario CBGB) - sono essenzialmente un gruppo new wave (e poi pop).

PS: mi citi il post-rock... Piace molto anche a me, ma parliamo di un genere di nicchia, che non ha attecchito sul grande pubblico, probabilmente perché troppo sperimentale e di difficile ascolto. Ha poco senso confrontarlo con il punk o il grunge, perché a livello mediatico non è mai esploso (e non è detto questo che sia un male), non si può dire che abbia segnato un'epoca.
 
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Bezymyannij
view post Posted on 15/10/2013, 10:16




CITAZIONE (Kerzhakov91 @ 14/10/2013, 23:25) 
CITAZIONE (Bezymyannij @ 14/10/2013, 22:59) 
La pensiamo all'opposto sul punk, ovvero le provocazioni buone a scandalizzare qualche bigotto, la pura esteriorità, l'assoluto conformismo dell'anticonformismo, ben prima della musica. Il punk è il momento in cui l'anticultura sovrasta la cultura. Non ci vedo sinceramente nulla di positivo in quell'ondata: ovviamente non a livello musicale, dov'erano pressoché inesistenti, ma neppure a livello sociale. D'altronde, quali sconvolgimenti socio-culturali ha portato l'ondata punk?

Tu attribuiresti tutto ciò che hai scritto a una band come i Clash? :blink:

In ogni caso, può piacere o non piacere, ma non si può negare l'importanza e l'influenza che il punk abbia avuto nella storia del rock. Fermo restando che io do' un significato più ampio al termine punk: per farti capire, per me anche My Generation degli Who è punk (o proto-punk, se vogliamo fare i fighi utilizzando le parole più appropriate); idem You Really Got Me dei Kinks; e così via. Punk per me significa attitudine ribelle, anticonformismo, ferocia musicale, immediatezza e rabbia giovanile. "Il punk è libertà musicale: è dire, fare, suonare ciò che vuoi".

Fermo restando che stiamo andando decisamente OT, perché i Blondie - seppur inevitabilmente influenzati dal punk (nato per la cronaca nel locale in cui si esibivano a New York, il mitico e leggendario CBGB) - sono essenzialmente un gruppo new wave (e poi pop).

PS: mi citi il post-rock... Piace molto anche a me, ma parliamo di un genere di nicchia, che non ha attecchito sul grande pubblico, probabilmente perché troppo sperimentale e di difficile ascolto. Ha poco senso confrontarlo con il punk o il grunge, perché a livello mediatico non è mai esploso (e non è detto questo che sia un male), non si può dire che abbia segnato un'epoca.

Momento, i Clash sono forse quelli che più rispetto. Sono costretto a generalizzare, ma è evidente che le eccezioni ci sono in ogni ambito. Chi mi dà sul serio la nausea sono i Sex Pistols, svariati gradini sotto la band di Strummer e compagnia, portatori di una rabbia genuina e finanche dotati di una discreta preparazione musicale (c'è persino chi critica Mick Jones perchè 'troppo tecnico' per essere punk). Non voglio neanche negare l'importanza di tale movimento, non fosse altro che per la sua evidente influenza su tutto ciò che è venuto dopo (come l'hardcore e tutti i derivati, shoegaze, darkwave, etc), e per esser stato capace di dare nuova linfa a un genere che stava stagnando, pur finendo di renderlo spesso poco più di una baracconata imbellettata da una supposta 'libertà di suonare ciò che si vuole', per poi finire schiavi di un genere che doveva per costituzione rifuggire ogni forma musicale elaborata che non consistesse nell'esternazione di una rabbia assolutamente fine a se stessa.
Sia chiaro: a me piace la rabbia giovanile. Gli Angry Young Men descritti da John Osbourne, antesignani del punk, incarnano la critica sociale e una feroce tensione verso il meglio, e certo hanno più fascino di un gruppo di band che voleva dare autorevolezza e serietà (svincolandola da intenti politici) al rock. Smettono il proprio fascino quando i contenuti si rivelano indefiniti, se non vacui. Ed è questo, prima ancora della musica, che critico all'ondata punk.

Sul post rock non avevo inteso che parlavi di sottogeneri capaci di atticchire nella massa, mi richiamavo soltanto all'evoluzione del rock. Certo, non ha segnato un'epoca, forse perché da un lato mancavano i virtuosismi del prog, e dall'altro la rabbia del punk.

P.s. My Generation è proprio un inno del punk. Gli Who erano gli alfieri dei mod, che dei punkers erano un po' i "padri"...quelli a cui si ispirò Burgess per Arancia meccanica, per intenderci.
 
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joes
view post Posted on 15/10/2013, 14:43




CITAZIONE (Bezymyannij @ 15/10/2013, 11:16) 
libertà di suonare ciò che si vuole

basta almeno esserne capaci
 
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view post Posted on 15/10/2013, 17:42
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CITAZIONE (Bezymyannij @ 15/10/2013, 11:16) 
CITAZIONE (Kerzhakov91 @ 14/10/2013, 23:25) 
Tu attribuiresti tutto ciò che hai scritto a una band come i Clash? :blink:

In ogni caso, può piacere o non piacere, ma non si può negare l'importanza e l'influenza che il punk abbia avuto nella storia del rock. Fermo restando che io do' un significato più ampio al termine punk: per farti capire, per me anche My Generation degli Who è punk (o proto-punk, se vogliamo fare i fighi utilizzando le parole più appropriate); idem You Really Got Me dei Kinks; e così via. Punk per me significa attitudine ribelle, anticonformismo, ferocia musicale, immediatezza e rabbia giovanile. "Il punk è libertà musicale: è dire, fare, suonare ciò che vuoi".

Fermo restando che stiamo andando decisamente OT, perché i Blondie - seppur inevitabilmente influenzati dal punk (nato per la cronaca nel locale in cui si esibivano a New York, il mitico e leggendario CBGB) - sono essenzialmente un gruppo new wave (e poi pop).

PS: mi citi il post-rock... Piace molto anche a me, ma parliamo di un genere di nicchia, che non ha attecchito sul grande pubblico, probabilmente perché troppo sperimentale e di difficile ascolto. Ha poco senso confrontarlo con il punk o il grunge, perché a livello mediatico non è mai esploso (e non è detto questo che sia un male), non si può dire che abbia segnato un'epoca.

Momento, i Clash sono forse quelli che più rispetto. Sono costretto a generalizzare, ma è evidente che le eccezioni ci sono in ogni ambito. Chi mi dà sul serio la nausea sono i Sex Pistols, svariati gradini sotto la band di Strummer e compagnia, portatori di una rabbia genuina e finanche dotati di una discreta preparazione musicale (c'è persino chi critica Mick Jones perchè 'troppo tecnico' per essere punk). Non voglio neanche negare l'importanza di tale movimento, non fosse altro che per la sua evidente influenza su tutto ciò che è venuto dopo (come l'hardcore e tutti i derivati, shoegaze, darkwave, etc), e per esser stato capace di dare nuova linfa a un genere che stava stagnando, pur finendo di renderlo spesso poco più di una baracconata imbellettata da una supposta 'libertà di suonare ciò che si vuole', per poi finire schiavi di un genere che doveva per costituzione rifuggire ogni forma musicale elaborata che non consistesse nell'esternazione di una rabbia assolutamente fine a se stessa.
Sia chiaro: a me piace la rabbia giovanile. Gli Angry Young Men descritti da John Osbourne, antesignani del punk, incarnano la critica sociale e una feroce tensione verso il meglio, e certo hanno più fascino di un gruppo di band che voleva dare autorevolezza e serietà (svincolandola da intenti politici) al rock. Smettono il proprio fascino quando i contenuti si rivelano indefiniti, se non vacui. Ed è questo, prima ancora della musica, che critico all'ondata punk.

Sul post rock non avevo inteso che parlavi di sottogeneri capaci di atticchire nella massa, mi richiamavo soltanto all'evoluzione del rock. Certo, non ha segnato un'epoca, forse perché da un lato mancavano i virtuosismi del prog, e dall'altro la rabbia del punk.

P.s. My Generation è proprio un inno del punk. Gli Who erano gli alfieri dei mod, che dei punkers erano un po' i "padri"...quelli a cui si ispirò Burgess per Arancia meccanica, per intenderci.

Aspetta, aspetta... Il punk (così come la new wave) è nato in America, per la precisione a New York, nel locale CBGB, dove si esibivano i Blondie, Patti Smith, i Talking Heads, i Television e soprattutto i Ramones, il primo vero gruppo punk della storia. E anche i principali precursori del punk rock risiedevano negli States, a Detroit (mi riferisco naturalmente agli Stooges di Iggy Pop e agli MC5).
In Inghilterra il fenomeno punk è arrivato leggermente dopo, intorno al '76, per poi esplodere l'anno successivo con il folgorante esordio dei Sex Pistols e il debutto a ruota di band come i Clash, i Damned, etc.

Capitolo Pistole del Sesso: è stato un gruppo costruito a tavolino, né più né meno delle Spice Girls (mi scuso se il paragone può sembrare irriverente e offensivo :asd: ) dal manager Malcolm McLaren, che infatti in seguito li definii come "la più grande truffa del rock n' roll". La stessa estetica del punk la inventò, di fatto, lui: capelli corti e sparati in aria (o in alternativa la cresta mohicana), t-shirt tagliate, jeans rotti o pantaloni in pelle, accessori fetish e così via (N.B. il look dei Ramones era invece ben differente: imprescindibile giubbotto di pelle, occhiali da sole, jeans blu e capelli lunghissimi). Detto questo, i Sex Pistols a mio avviso sono stati il gruppo giusto al momento giusto. Pur senza avere alcuna dote musicale, sono riusciti a fare epoca, stravolgendo il mondo del rock come solo pochissimi altri gruppi possono vantarsi di aver fatto. Il loro unico disco è comunque un album potente, rivoluzionario e - per quanto mi riguarda - Anarchy in the U.K. è uno dei migliori inni generazionali in assoluto; Good Save The Queen un'azzeccatissima (e delirante) satira sulla regina; poi ci sono altri bei pezzi, tipo Holidays in the Sun. In definitiva, non è un capolavoro (nello stesso punk di quegli anni vennero prodotti lavori migliori, in primis il debutto dei Clash), ma un album di rottura con il passato sì.

L'emblema dei Sex Pistols erano Johnny Rotten e Sid Vicious: il primo - pur rimanendo un personaggio assai discutibile - era il vero leader della band, il più indipendente, che in seguito ha dimostrato di avere del talento con la creazione dei P.I.L., gruppo molto apprezzato dalla critica; il secondo invece non era un musicista, non era un compositore, non era nulla e proprio in quanto nullità (peraltro con una certa tendenza all'autodistruzione) divenne ahilui il simbolo di quella rivoluzione culturale e musicale.

E' vero, i Sex Pistols di concreto non avevano nulla da dire, la loro era solo rabbia (mi ricorda un certo partito dell'attuale panorama politico italiano ), l'anarchia da loro auspicata era senza futuro, come loro stessi auguravano alla povera regina Elisabetta in un celebre verso E pure i Ramones non avevano nulla da dire (ma non hanno mai avuto tale pretesa, del resto), il loro celebre motto "Gabba Gabba Hey Hey" in tal senso era geniale.

Discorso diverso per i Clash, che di cose da dire ne avevano parecchie, che si sono ben meritati il soprannome di "The Only Band That Matters". La loro proposta musicale è diventata con il passare degli anni sempre più varia ed eclettica, basta ascoltare London Calling o il triplo Sandinista! per rendersene immediatamente conto. E' riduttivo ovviamente considerarli solo una punk band, perché sono stati molto molto di più. Del resto parliamo di uno dei gruppi universalmente riconosciuti come tra i più importanti e influenti della storia del rock. Mick Jones era un ottimo chitarrista e un abile compositore, Joe Strummer forse il miglior paroliere della sua generazione, Paul Simonon uno dei bassisti tuttora più imitati (e dire che inizialmente non sapeva neanche suonare!), Topper Headon un batterista assai tecnico, di formazione jazz. Inappuntabili anche come musicisti in senso stretto, quindi.

In conclusione: tutto ciò che è venuto dopo il '77 ha dovuto fare i conti con il punk e, nel bene e nel male, ne è stato influenzato e contagiato. Questo è innegabile. E anche solo per questo motivo, per come la vedo io, è un genere che merita rispetto, perché ha stravolto il modo di concepire musica.
 
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view post Posted on 29/10/2013, 19:14
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Sono sicuro che il vecchio Kim (pace all'anima sua) avrebbe apprezzato in modo particolare questa foto :naughty:

 
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Bezymyannij
view post Posted on 29/10/2013, 22:54




La zampa di cammello, ce l'avrà poco slabbrata :asd: Ma il Kim non l'avrebbe degnata d'uno sguardo, questa sintetas.
 
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view post Posted on 6/11/2013, 01:16
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Passiamo a immagini più serie :asd: Qualche bella foto d'epoca:

Debbie Harry e Lou Reed nel 1998. I Blondie, da buona band newyorchese, erano in ottimi rapporti con il rocker recentemente scomparso

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Debbie con un'altra personalità di spicco della Grande Mela: Andy Warhol

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Debbie ride e scherza con la sua "rivale" Patti Smith (si narra che la poetessa maudit fosse parecchio gelosa della biondina :shifty: )

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Debbie e l'amica Joan Jett (in quel periodo cantante delle Runaways, la prima rock-band tutta al femminile) discutono di ingegneria aerospaziale

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Debbie a letto con Joey Ramone (purtroppo per lui, si trattava solo di finzione :asd: )

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Debbie & Iggy Pop (meglio soprassedere sui capelli untissimi dell'Iguana :facepalm: )

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Debbie e uno stranamente sobrio David Bowie :eeeh:

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Debbie e quell'intellettualoide di Robert Fripp: il leader dei King Crimson era un grande fan della scena newyorchese degli anni '70 e dei Blondie (e dei Talking Heads) in particolare :sisi:

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Debbie con quei mattacchioni dei Devo

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view post Posted on 3/1/2014, 18:12
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Premessa: le loro nuove canzoni non mi piacciono per nulla (non che siano brutte in assoluto, ma con i Blondie dei bei tempi andati non c'entrano niente... I due singoli dell'ultimo album parlano chiaro: stanno cercando di conquistare un pubblico gggiovane strizzando l'occhio al pop mainstream ascoltato dalle nuove generazioni... Ma è un tentativo senza speranza) e la voce di Debbie Harry è inevitabilmente invecchiata, soprattutto dal vivo accusa il colpo. Detto questo, i suoi 68 anni li porta benissimo, altro che balle!

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(foto scattate durante il concerto tenuto dai Blondie a Times Square nella notte di Capodanno)


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(a distanza di 30 anni...)
 
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view post Posted on 7/2/2014, 19:10
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Hanno declinato l'offerta di esibirsi a Sochi il 13 febbraio a causa della violazione dei diritti umani :(
 
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Bezymyannij
view post Posted on 7/2/2014, 19:14




Hanno fatto bene :up:
 
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view post Posted on 7/2/2014, 22:07
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Mah, a me sembra onestamente una scelta piuttosto ipocrita... Nel gruppo su VK dedicato ai Blondie i fan russi ci sono rimasti male... Ti riporto questo commento che ho trovato su FB:

I'm Russian and I love Blondie. I saw them live in Moscow in June. Why can't I see my favorite artists because of the politics? I'm not guilty, I didn't create these laws. All the people supporting this decision are not Russian. I'm a Russian fan and I'm upset that I won't see Blondie again.


Come si può darle torto? Ci va di mezzo la gente comune, mica Putin & co...
 
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19 replies since 14/10/2013, 20:20   264 views
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