CITAZIONE (Bezymyannij @ 15/10/2013, 11:16)
CITAZIONE (Kerzhakov91 @ 14/10/2013, 23:25)
Tu attribuiresti tutto ciò che hai scritto a una band come i Clash?
In ogni caso, può piacere o non piacere, ma non si può negare l'importanza e l'influenza che il punk abbia avuto nella storia del rock. Fermo restando che io do' un significato più ampio al termine punk: per farti capire, per me anche
My Generation degli Who è punk (o proto-punk, se vogliamo fare i fighi utilizzando le parole più appropriate); idem
You Really Got Me dei Kinks; e così via. Punk per me significa attitudine ribelle, anticonformismo, ferocia musicale, immediatezza e rabbia giovanile. "Il punk è libertà musicale: è dire, fare, suonare ciò che vuoi".
Fermo restando che stiamo andando decisamente OT, perché i Blondie - seppur inevitabilmente influenzati dal punk (nato per la cronaca nel locale in cui si esibivano a New York, il mitico e leggendario CBGB) - sono essenzialmente un gruppo new wave (e poi pop).
PS: mi citi il post-rock... Piace molto anche a me, ma parliamo di un genere di nicchia, che non ha attecchito sul grande pubblico, probabilmente perché troppo sperimentale e di difficile ascolto. Ha poco senso confrontarlo con il punk o il grunge, perché a livello mediatico non è mai esploso (e non è detto questo che sia un male), non si può dire che abbia segnato un'epoca.
Momento, i Clash sono forse quelli che più rispetto. Sono costretto a generalizzare, ma è evidente che le eccezioni ci sono in ogni ambito. Chi mi dà sul serio la nausea sono i Sex Pistols, svariati gradini sotto la band di Strummer e compagnia, portatori di una rabbia genuina e finanche dotati di una discreta preparazione musicale (c'è persino chi critica Mick Jones perchè 'troppo tecnico' per essere punk). Non voglio neanche negare l'importanza di tale movimento, non fosse altro che per la sua evidente influenza su tutto ciò che è venuto dopo (come l'hardcore e tutti i derivati, shoegaze, darkwave, etc), e per esser stato capace di dare nuova linfa a un genere che stava stagnando, pur finendo di renderlo spesso poco più di una baracconata imbellettata da una supposta 'libertà di suonare ciò che si vuole', per poi finire schiavi di un genere che doveva per costituzione rifuggire ogni forma musicale elaborata che non consistesse nell'esternazione di una rabbia assolutamente fine a se stessa.
Sia chiaro: a me piace la rabbia giovanile. Gli Angry Young Men descritti da John Osbourne, antesignani del punk, incarnano la critica sociale e una feroce tensione verso il meglio, e certo hanno più fascino di un gruppo di band che voleva dare autorevolezza e serietà (svincolandola da intenti politici) al rock. Smettono il proprio fascino quando i contenuti si rivelano indefiniti, se non vacui. Ed è questo, prima ancora della musica, che critico all'ondata punk.
Sul post rock non avevo inteso che parlavi di sottogeneri capaci di atticchire nella massa, mi richiamavo soltanto all'evoluzione del rock. Certo, non ha segnato un'epoca, forse perché da un lato mancavano i virtuosismi del prog, e dall'altro la rabbia del punk.
P.s.
My Generation è proprio un inno del punk. Gli Who erano gli alfieri dei mod, che dei punkers erano un po' i "padri"...quelli a cui si ispirò Burgess per
Arancia meccanica, per intenderci.
Aspetta, aspetta... Il punk (così come la new wave) è nato in America, per la precisione a New York, nel locale CBGB, dove si esibivano i Blondie, Patti Smith, i Talking Heads, i Television e soprattutto i Ramones, il primo vero gruppo punk della storia. E anche i principali precursori del punk rock risiedevano negli States, a Detroit (mi riferisco naturalmente agli Stooges di Iggy Pop e agli MC5).
In Inghilterra il fenomeno punk è arrivato leggermente dopo, intorno al '76, per poi esplodere l'anno successivo con il folgorante esordio dei Sex Pistols e il debutto a ruota di band come i Clash, i Damned, etc.
Capitolo Pistole del Sesso: è stato un gruppo costruito a tavolino, né più né meno delle Spice Girls (mi scuso se il paragone può sembrare irriverente e offensivo
) dal manager Malcolm McLaren, che infatti in seguito li definii come "la più grande truffa del rock n' roll". La stessa estetica del punk la inventò, di fatto, lui: capelli corti e sparati in aria (o in alternativa la cresta mohicana), t-shirt tagliate, jeans rotti o pantaloni in pelle, accessori fetish e così via (N.B. il look dei Ramones era invece ben differente: imprescindibile giubbotto di pelle, occhiali da sole, jeans blu e capelli lunghissimi). Detto questo, i Sex Pistols a mio avviso sono stati il gruppo giusto al momento giusto. Pur senza avere alcuna dote musicale, sono riusciti a fare epoca, stravolgendo il mondo del rock come solo pochissimi altri gruppi possono vantarsi di aver fatto. Il loro unico disco è comunque un album potente, rivoluzionario e - per quanto mi riguarda -
Anarchy in the U.K. è uno dei migliori inni generazionali in assoluto;
Good Save The Queen un'azzeccatissima (e delirante) satira sulla regina; poi ci sono altri bei pezzi, tipo
Holidays in the Sun. In definitiva, non è un capolavoro (nello stesso punk di quegli anni vennero prodotti lavori migliori, in primis il debutto dei Clash), ma un album di rottura con il passato sì.
L'emblema dei Sex Pistols erano Johnny Rotten e Sid Vicious: il primo - pur rimanendo un personaggio assai discutibile - era il vero leader della band, il più indipendente, che in seguito ha dimostrato di avere del talento con la creazione dei P.I.L., gruppo molto apprezzato dalla critica; il secondo invece non era un musicista, non era un compositore, non era nulla e proprio in quanto nullità (peraltro con una certa tendenza all'autodistruzione) divenne ahilui il simbolo di quella rivoluzione culturale e musicale.
E' vero, i Sex Pistols di concreto non avevano nulla da dire, la loro era solo rabbia (mi ricorda un certo partito dell'attuale panorama politico italiano ), l'anarchia da loro auspicata era senza futuro, come loro stessi auguravano alla povera regina Elisabetta in un celebre verso E pure i Ramones non avevano nulla da dire (ma non hanno mai avuto tale pretesa, del resto), il loro celebre motto "Gabba Gabba Hey Hey" in tal senso era geniale.
Discorso diverso per i Clash, che di cose da dire ne avevano parecchie, che si sono ben meritati il soprannome di "
The Only Band That Matters". La loro proposta musicale è diventata con il passare degli anni sempre più varia ed eclettica, basta ascoltare
London Calling o il triplo
Sandinista! per rendersene immediatamente conto. E' riduttivo ovviamente considerarli solo una punk band, perché sono stati molto molto di più. Del resto parliamo di uno dei gruppi universalmente riconosciuti come tra i più importanti e influenti della storia del rock. Mick Jones era un ottimo chitarrista e un abile compositore, Joe Strummer forse il miglior paroliere della sua generazione, Paul Simonon uno dei bassisti tuttora più imitati (e dire che inizialmente non sapeva neanche suonare!), Topper Headon un batterista assai tecnico, di formazione jazz. Inappuntabili anche come musicisti in senso stretto, quindi.
In conclusione: tutto ciò che è venuto dopo il '77 ha dovuto fare i conti con il punk e, nel bene e nel male, ne è stato influenzato e contagiato.
Questo è innegabile. E anche solo per questo motivo, per come la vedo io, è un genere che merita rispetto, perché ha stravolto il modo di concepire musica.