La Crimea si prepara al referendum
Pressing dell’Occidente sulla Russia
«Non c’è la stessa visione» tra Russia e Stati Uniti sulla crisi in Ucraina e restano disaccordi. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, dopo il colloquio col segretario di Stato americano, John Kerry.
A poche ore dal referendum con cui domenica la Crimea sceglierà con ogni probabilità di unirsi alla Russia, si è tentato di disinnescare una crisi dagli sbocchi imprevedibili. Il segretario di Stato americano, John Kerry, e il suo collega russo, Serghei Lavrov, si sono riuniti a Londra nella residenza dell’ambasciatore Usa, a Regent’s Park. Mentre il premier della Repubblica di Crimea, Serghiei Aksionov, in un’affollata conferenza stampa a Simferopoli, usava parole forti: «Spero che Kiev accetterà l’esito del referendum, che è legittimo e sarà trasparente».
E getta benzina sul fuoco: «Anche le altre regioni a maggioranza russa dell’Ucraina indicano un referendum per aderire alla Russia»è l’appello riferito in particolare alle regioni di Donetsk e Kharkiv. «Le basi militari di Kiev nella Penisola ci appartengono», e la presenza dei militari della Flotta russa «garantisce sicurezza»
Intanto, in Crimea, le autorità locali hanno elevato le misure di sicurezza in vista del referendum di domenica, quando la popolazione deciderà se annettere la penisola alla Federazione Russa, a cui appartenne fino al 1954, o lasciarla in Ucraina. La vittoria dei filo-russi è scontata e già lunedì il Consiglio Ue potrebbe vietare l’ingresso nel suo territorio ai vertici del potere politico-economico russo. Una misura concordata con gli Stati Uniti e che potrebbe colpire, secondo la Bild, anche l’ad di Gazprom, Alexei Miller, e di Rosneft, Igor Sechin. Intanto in Russia il Cremlino, oltre a intensificare le manovre militari nelle zone al confine con l’Ucraina, ha stretto il controllo sulle fonti di informazione indipendenti.
Da giovedì sera, su decisione dell’Authority per il controllo dei media, è bloccato l’accesso al blog e dell’oppositore Alexei Navalny su LiveJournal, il sito vicino all’opposizione Ej.ru e al sito dell’ex campione di scacchi e figura anti-Putin, Garry Kasporv (kasparov.ru).
Hacker hanno colpito i siti web governativi della Crimea: nel mirino il portale dell’Alta Corte di Simferopoli, insieme ad altri, così come quello del Comitato elettorale per il referendum di domenica a Sebastopoli. Mentre l’intellighenzia anti-Putin si mobilita e oltre 100 tra scrittori, attori, politologi e registi hanno firmato una lettera aperta contro la guerra. Ma probabilmente non basterà a fermare l’escalation.
A conferma della crescente tensione, anche i mercati sono in allarme: Mosca perde il 5% e anche le piazza europee sono tutte in forte calo.
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