| Beck - Odelay forse 7,5, forse 8, non riesco a decidermi
Non focalizzatevi troppo sul voto, Beck è uno di quegli artisti che in tal senso riesce sempre a mettermi difficoltà, i suoi album più schizzati sono pieni di cose che mi piacciono da morire e altre che avrei evitato, quindi il giudizio finale cerca di essere una media del tutto - e non sempre ci riesce. L'eterna sfida con Mellow Gold la perde nei 90 minuti regolamentari: 4-2 il risultato finale, in una gara estremamente divertente.
Black Sabbath - Master of Reality 8
Non lo ascoltavo per intero dalla terza media, o giù di lì. Eppure me lo ricordavo perfettamente, quasi nota per nota. Secondo me è il primo album veramente metal dei Black Sabbath, oltre che uno dei primissimi in generale.
Cars - The Cars 8,5
Esordio irresistibile, talmente ricco di classici che sembra più un best of piuttosto che un album di debutto. La cosa più interessante è l'improbabile, ma riuscitissimo, miscuglio di elementi new wave con altri tipici dell'AOR, presenti in quasi tutte e nove le canzoni. In quel periodo Ric Ocasek & co. erano secondi solo ai Blondie in quanto a ganci pop-rock da ko immediato.
Damned - Machine Gun Etiquette 7,5
Tra i più importanti gruppi punk della prima ondata, i Damned furono probabilmente quelli più sottovalutati per la loro carriera post-'77 e presto dimenticati, sia dalla stampa britannica che dal pubblico. La loro importanza storica neppure un folle la metterebbe in dubbio, però si tende a parlare quasi esclusivamente dell'album di debutto, mentre il resto della loro - interessante e per nulla scontata - parabola è generalmente poco nota ai più. Questo è il disco con cui iniziano una loro personale evoluzione, allontanandosi poco a poco dal punk grezzo degli esordi. Un lavoro eccentrico, a tratti strampalato e dannatamente inglese. Bellissimi gli assoli al fulmicotone di Plane 9 Channel 7 e Looking at You, così come il crescendo di Anti-Pope. I Just Can't Be Happy Today e la conclusiva Smash It (divisa in due parti, strumentale la prima) mostrano un lato nuovo - e all'epoca sconosciuto - della band. Dave Vanian per me è stato un grandissimo interprete, molto teatrale.
Elastica - Elastica 7
Ottimo esordio. Ho sempre ritenuto che Justine Frischmann, al netto di qualche scopiazzatura, avesse eccome del talento. E questo album lo conferma. Pretenders, Blondie ma soprattutto Wire (in particolare per quella tendenza di far terminare le canzoni brevi proprio sul più bello) le influenze più evidenti. Decisamente più punk-rock che britpop, diggiamolo.
Garbage - Version 2.0 6,5
Ci sono dei singoli potenti e trascinanti (I Think I'm Paranoid e Push It continuano a gasarmi come non mai), ma anche le prime cadute di stile e un'avvisaglia del precoce declino artistico. Lo ascolto sempre volentieri, intendiamoci, ma l'omonimo per me rimane altra roba.
Kinks - Arthur (Or The Decline And Fall Of The British Empire) 9,5
In realtà è stato nel mese di aprile che ho rivissuto l'ennesima fissa per quello che ritengo il maggiore capolavoro della band di Ray Davies, però non mi ricordo se lo avevo postato nel topic sulle playlist. Nel dubbio, mi pareva giusto omaggiarlo. La doppietta Australia-Shangri La (che poi in realtà è almeno una "quadripletta", considerando Brainwashed e Mr. Churchill Says) ha pochi eguali nella storia della musica rock.
Klaxons - Surfing the Void 7+
Non lo mettevo su da oltre due anni, ma mi ha rifatto la stessa impressione: un gran disco, tra i migliori dell'ultimo lustro. Molto originale, volutamente chiassoso, eccelle nei pezzi più space rock. Mi trovo perfettamente d'accordo con chi risente vagamente in loro i primi Pink Floyd e persino qualcosa di progressive (vedi Cypherspeed).
Patti Smith - Radio Ethiopia 7,5
Il disco più aggressivo e incendiario di Patti, quello più punk. Inevitabilmente meno rivoluzionario di Horses, ma comunque notevole.
Pixies - Trompe Le Monde 7
Son sempre loro. Meno ispirati e non più così imprevedibili, ma sempre dei Pixies parliamo. Principale difetto: Kim Deal relegata in un angolino. Però per una band che era a un passo dallo scioglimento si tratta di un'ultima prova convincente.
Screaming Trees - Sweet Oblivion 7,5
Forse il lavoro che preferisco di Mark Lanegan & co. O forse no. Vabbé che i quattro dischi degli ST che ho sono tutti dannatamente buoni. Questo, per intenderci, è quello che contiene Nearly Lost You, la loro unica hit, uscita quando il grunge imperava. Un piccolo riconoscimento per una band per il resto molto sfortunata da un punto di vista commerciale. Julie Paradise se non è l'apice dell'intera loro carriera poco ci manca.
Siouxsie & the Banshees - Join Hands 7+
Seconda fatica per la tenebrosa Siouxsie. Bello, ma è un po' il classico lavoro di transizione, per quanto ben riuscito e con ottimi spunti. Promuovo i 14 minuti finali di The Lord's Prayer (per molti il punto debole).
Sonic Youth - Sister 8,5
Sono giunto alla conclusione che è il terzo loro miglior lavoro, dopo Daydream Nation ed EVOL. Ha superato Dirty, Goo e A Thousand Leaves nelle mie gerarchie.
Wire - Chairs Missing 9
Mi vergogno profondamente per averli scoperti/approfonditi solo in tempi relativamente recenti. Art-punk ai massimi livelli. Album sostanzialmente perfetto, meno immediato dell'esordio (che già era il disco più originale dell'intero 1977), ma forse alla fine persino superiore. Tanto cupo, nervoso, ossessivo, straniante, con quella tensione tipica del post-punk nella maggior parte dei pezzi, quanto insolitamente calmo e rilassato in altri. Non mancano i ritornelli da presa immediata, già presenti per la verità nel primo disco, che dimostrano come avessero anche una notevole sensibilità pop. Mercy il mio brano preferito, ma sono tutti grandiosi.
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