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Un saluto a tutti. Sono molto contento di essere qui, la chiamata dello Zenit per me è un grande onore, è una grande possibilità di lavorare all'estero e di farlo per un club ambizioso e con una dirigenza giovane e dinamica. Cercherò di fare in modo che la squadra giochi un gran calcio, così come già avvenuto in passato. Un grande aiuto ed un grande stimolo ce lo daranno sicuramente i tifosi dello Zenit, che io stimo per il loro straordinario affetto alla squadra. Ieri ci siamo incontrati con Anatoly Davydov e - così come il club - mi sono congratulato con lui per il risultato che ha ottenuto la scorsa stagione con lo Zenit. Abbiamo parlato di tante cose, anche della squadra giovanile che ha vinto il campionato. Ho incontrato tutti i membri della dirigenza del club ed ho visto che sono persone disponibili sempre pronte a collaborare. Questo è un aspetto molto importante per ottenere il successo nel proprio lavoro.
- Mister, lei ha costruito le sue squadre (Empoli, Udinese e Roma) su un particolare sistema di gioco. Con lo Zenit potrà e vorrà riproporre lo stesso modulo?
Ho cambiato più volte il modulo nelle squadre in cui ho lavorato. Alla fine ho prediletto il 4-2-3-1 o 4-4-2. Credo che questo sia un buon sistema di gioco. Il mio principio di base è comunque la cooperazione, la collaborazione ed il lavoro dei giocatori. Mi auguro di lavorare tanto e bene sul campo. Inoltre dovremo vincere le partite giocando un buon calcio.
- Quali posizioni, secondo il suo punto di vista, richiedono un rafforzamento?
Tutto quello che posso dire è che stiamo lavorando per rinforzare la squadra. Abbiamo bisogno di qualche rinforzo. La cosa principale per noi è vincere tutto, per quanto possibile, per raggiungere il punto più alto, se possibile.
- Come pensate di tenere il primo ritiro della squadra, a Dubai?
Il ritiro sarà organizzato come segue: faremo una sessione di allenamento nel mattino, seguita da un lavoro fisico e durante il giorno lavoreremo sulla tattica. Questo è dovuto ovviamente anche al fatto che i giocatori i primi giorni non saranno ancora pronti a sostenere grandi carichi di lavoro.
- Come risolverà il problema della gastronomia?
Sono stato qui due volte, più gli ultimi quattro giorni dopo che sono arrivato a San Pietroburgo. E posso dire che qui mangio meglio rispetto a molti altri luoghi nei quali sono stato prima. Sì, in Italia il cibo è gustoso, ma qui tutto è a posto. Forse è stato grazie alla mia guida (ride). Sono stato portato sempre in ottimi ristoranti e tutto ciò che ho provato qui è stato incredibile.
- Il Presidente dell'FC Zenit ha detto che l'interesse nei suoi confronti ed i primi contatti sono iniziati nel mese di ottobre, ma la stampa italiana ha scritto che tutto ciò era già avvenuto prima. E ancora, dove e quando avete firmato il contratto? Infine, confrontate i Presidenti di Roma e Zenit, se naturalmente volete.
Confermo, la prima volta che ci siamo incontrati è stata nel mese di ottobre, poi mi sono preso una pausa di riflessione per pensare alla decisione finale. Nel mese di dicembre sono stato invitato qui ed ho firmato il contratto. Se non ricordo male, era l'11 dicembre. Per quanto riguarda il confronto fra i presidenti... Beh, Rosella Sensi è un Presidente giovane, che ha un sacco di entusiasmo, ed io con lei sono sempre stati in buoni rapporti. E l'entusiasmo del Presidente Dyukov è ancora maggiore, e questa è una cosa che non può che farmi piacere.
- Passando invece allo staff tecnico, ci piacerebbe sapere se lei ha parlato con gli "esperti locali" ?
Sì, ieri ho parlato con tutti i componenti dello staff tecnico dello Zenit, ci siamo incontrati. Gli specialisti russi lavoreranno insieme a quelli italiani. Il coaching staff comprenderà quattro russi: Radimov, Vorobjev, Simutenkov e Biryukov.
- Ha parlato con i giocatori italiani del suo trasferimento allo Zenit? Ha una "ricetta" per invitare giocatori del suo paese di buon livello in Russia?
Questa è una domanda seria. Non mi importa il paese, tuttavia non escludo un arrivo di un giocatore dall'Italia. So già che molti giocatori hanno il desiderio di venire qui. E questo è un desiderio comprensibile, visto che lo Zenit è un club molto famoso e con grandi ambizioni. Quando si tratta però di giocatori che militano nel Barcelona o nel Manchester United è però difficile. Ma anche con altre squadre potrebbero sorgere problemi.
- Lei è il terzo allenatore straniero nella storia dello Zenit. Il ceco Vlastimil Petrzela portò per la prima volta la squadra ai Quarti di Finale di Coppa UEFA, l'olandese Dick Advocaat vinse la Coppa UEFA e la Supercoppa Europea. Ogni allenatore straniero ha superato il record personale europeo del precedente. Lei è arrivato per ben due volte ai Quarti di Finale di Champions League. Pensa che continuerà questa positiva tradizione?
Siamo tutti qui a fare il nostro lavoro, non solamente io, ma anche i giocatori. E, naturalmente, voglio ottenere risultati importanti. Ma dovremo avere il massimo rispetto per qualsiasi avversario.
- Signor Spalletti, lei ha dichiarato di aver studiato parecchie cassette dello Zenit. Se domani giocasse una partita, potrebbe dirci i nomi degli 11 giocatori che inserirebbe dall'inizio in campo?
Lo Zenit è una squadra molto forte, con una rosa molto buona ed io ho apprezzato il lavoro svolto da Anatoly Davydov, che ringrazio. Quando lavoro con i giocatori è difficile che io sappia che formazione utilizzare il giorno dopo per la partita, per questo motivo adesso mi sento un pò a disagio. Ma non posso dirvelo anche per un altro motivo: non conosco tutti i giocatori.
- In Italia è molto apprezzato il suo senso dell'umorismo, e quindi le vorrei porre una domanda. Non le disturba il fatto che in Russia nessuno abbia mai vinto il campionato senza i capelli in testa?
Ho dei bei capelli, perfetti per indossare qualsiasi cappello (sorride). Tuttavia, il vostro clima è freddo, ma a causa di esso potrebbero venirmi anche nuove idee. Sarei molto felice se fossi il primo (sorride).
- Lo Zenit è sempre stato aperto, così come i propri giocatori, a comunicare con la stampa. Come funzionerà adesso?
Abbiamo già parlato con i rappresentanti della squadra del PR-dipartimento. Io non voglio cambiare nulla per quanto riguarda la comunicazione con gli addetti ai lavori. Anzi, abbiamo deciso di aprire alla stampa un allenamento alla settimana, e se possibile anche un'altra sessione di allenamento.
- Lei sta per aprire dei negozi di moda a San Pietroburgo?
Mia moglie stava studiando per diventare insegnante, ma purtroppo non ha mai lavorato in tale campo. Nella moda non è legata in alcun modo. Purtroppo a volte non è neanche possibile spendere soldi per i vestiti.
- Lei è pronto per dare, un giorno, una conferenza stampa in russo?
Ho già problemi con l'inglese, e non posso promettervi che darò una conferenza stampa in russo. Posso promettere però una full immersion e di imparare le frasi chiave di questa lingua. Io credo che i calciatori capiscano tutto.
- Lei si ritiene un allenatore democratico?
Tu mi conosci, io sono del tutto aperto a voi. Molti allenatori dicono che per loro tutti i giocatori sono uguali. Lo stesso non vale per me. Io sto dalla parte di coloro che arrivano in orario e non in ritardo, che danno sempre il massimo e che fanno di tutto per conquistarsi un posto in squadra. In campo giocano i migliori 11 nel loro complesso, non i migliori 11 individualmente. L'obiettivo è quello di vincere le partite, non di compiacere i tifosi o la stampa. Se non vinciamo, non facciamo bene il nostro lavoro.
- E' stato difficile convincere la sua famiglia a trasferirsi?
Ho bisogno di lavorare bene e di sentirmi bene; e per farlo ho bisogno della mia famiglia.
- Lei è aperto e disponibile nei confronti dei tifosi?
Purtroppo non posso dare a tutti il mio numero del telefono cellulare. Ho sentito però che i tifosi sono attivamente coinvolti nella vita dello Zenit. Al Petrovskiy non si sente mai freddo, l'atmosfera è riscaldata dai tifosi. Cercherò naturalmente di instaurare e successivamente mantenere un buon rapporto con i tifosi.
- Lei arriva da un paese nel quale la nazionale ha vinto quattro anni fa il titolo di Campioni del Mondo; in Russia, al fine di rafforzare la "Sbornaya", è stato messo un limite di giocatori stranieri da inserire in campo. Secondo il suo parere, questo è un limite o un problema immaginario?
Sono piuttosto d'accordo, in Italia per esempio ci sono troppi giocatori stranieri. La nazionale non ne ha risentito in passato ma potrebbe risentirne in futuro. Del resto, è necessario che oltre al calcio russo cresca anche la nazionale russa. Dobbiamo dare quindi delle possibilità ai giovani giocatori russi, senz'altro.
- Lei ha lavorato per tanti anni a Roma, città nella quale sono inconciliabili i tifosi di Roma e Lazio. Sa qual è il principale rivale dello Zenit?
Lo Spartak Mosca, l'avversario dello Zenit nell'ultimo turno dello scorso campionato.
- E' vero che al primo raduno andrà con quattro portieri, Malafeev, Borodin, Kerzhakov e Zaitsev?
Sì, abbiamo quattro portieri in rosa ed abbiamo bisogno che siano tutti funzionali al progetto. Mikhail Biryukov dovrebbe lavorare in particolare con i due portieri della prima squadra.
- Lei ha detto inizialmente di essersi incontrato con Anatoly Davydov. Quest'ultimo le ha consigliato qualche giovane da portarsi in ritiro? Chi si porterà dietro, a parte Lapin ed Ignatovich?
Sì, ieri ho parlato a lungo con Anatoly Davydov. Nella prima fase della preparazione ci porteremo dietro alcuni giovani. E' necessario consentire loro di unirsi alla prima squadra, hanno bisogno di respirare un'atmosfera del genere. Li vedrò all'opera ancora prima di partire per Dubai. Posso solo dirvi che nell'allenamento di ieri Kanunnikov m'è parso molto buono. Comunque, ci porteremo dietro una trentina di giocatori per il primo raduno.
- Che cosa pensa della critica? San Pietroburgo è simile all'Italia. Quando la squadra vince, tutti i tifosi lodano l'allenatore, ma quando la squadra perde iniziano a contestarlo e desidererebbero metaforicamente la testa del tecnico?
Penso di aver già risposto a questa domanda. Sarò completamente aperto alla stampa. Ai giornalisti però spesso non bastano le informazioni, vogliono sapere qualcosa di più, trovare lo scoop, cercare la notizia che magari neanche esiste. E' importante che la gente sappia quello che sta succedendo all'interno della squadra, questo è un aspetto indubbiamente molto importante. Per quanto mi riguarda, io rispetto ogni opinionedi qualsiasi giornalista, a meno che non si rivolga nei miei confronti con aggressività.
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