| Con l'eliminazione del CSKA Mosca, non è tristemente più rimasta neanche una squadra russa in Europa, quindi direi che si potrebbe già iniziare a fare un bilancio di questa controversa stagione europea che ormai volge al termine.
Rimandato (si spera al prossimo anno, anche se sarà difficile) il sorpasso sulla Francia nel Ranking UEFA, tutto per colpa di Dinamo Mosca, Krylya Sovetov Samara e Zenit San Pietroburgo, subito fatte fuori (da avversari ampiamente alla portata, per non dire notevolmente inferiori) in Europa League. Rubin Kazan e CSKA Mosca, forse andando anche oltre le proprie reali possibilità, salvano così IN PARTE una stagione che sarebbe potuta diventare a tutti gli effetti disastrosa anche per i club, oltre che per la nazionale.
Ottimo il girone eliminatorio in Champions del Rubin, al debutto assoluto nella più importante manifestazione europea: la perla i 4 punti su 6 ottenuti contro il Barcelona; i rimpianti sono la sconfitta all'esordio con la Dynamo Kiev, lo 0-0 sempre contro gli ucraini e soprattutto l'immeritato 1-1 con l'Inter, con un secondo tempo disputato con l'uomo in più. Promosso a pieni voti Kurban Berdyev, messosi particolarmente in luce El Chori Dominguez, che decide di non rinnovare e di tentare l'esperienza spagnola, firmando a mio avviso per il club sbagliato (ma questa è un'altra storia che a noi, in questo thread, non interessa). Personalmente sono rimasto soddisfatto dalla risposta che mi hanno dato i Tartari, quasi tutti da testare ad altissimi livelli: se infatti non dubitavo del fatto che Semak, Gokdeniz Karadeniz ed Ansaldi fossero giocatori da CL, non mi aspettavo che il troppo spesso invisibile e lezioso Ryazantsev andasse a segnare un eurogol al Camp Nou e facesse semi-impazzire il ben più esperto Javier Zanetti a San Siro; non mi aspettavo che Sharonov e César Navas si rivelassero una coppia così ben affiatata, capace di limitare per quanto possibile gli assi blaugrana; non mi aspettavo che il georgiano Salukvadze, da me sempre considerato un giocatore modesto, reggesse così bene la pressione in una competizione del genere; non mi aspettavo sinceramente neanche che Ryzhikov fosse diventato un portiere così affidabile. Rimandati, si fa per dire perchè hanno disputato una grande stagione, Noboa (ancora un pò troppo impreciso e frettoloso) e Bukharov (che se limasse qualche difetto diverebbe a tutti gli effetti un carro-armato), due giocatori comunque dagli ampi margini di miglioramento, già tenuti d'occhio da diverse big del calcio europeo.
CSKA a due facce, mai convincente con Juande Ramos, più "squadra" con Slutskiy: in entrambe le gestioni però è stato a dir poco fondamentale l'apporto fornito da due giocatori in particolare, Krasic ed Akinfeev. Dzagoev a corrente alternata, ma segnare 3 reti di pregevole fattura nella prima CL disputata non è da tutti. La difesa l'anello debole nella Fase a Gironi, pessima all'andata contro il Wolfsburg ed in generale mai sicura. Evidenzia limiti in fase di impostazione il centrocampo, con Aldonin e Semberas però bravi ad interdire. Ci si deve lavorare su con Mamaev, le qualità ci sono.
Passando invece ad analizzare brevemente il 2010, sfortunatissimo il Rubin - che in precedenza si era comodamente liberato dell'Hapoel - contro il Wolfsburg: prima i tanti infortuni che hanno decimato la rosa, poi i numerosissimi gol divorati tra andata e ritorno che hanno decretato la beffarda eliminazione, giunta ad un minuto dai calci di rigore (119'). Pesanti ai fini del mancato passaggio del turno gli errori sottoporta di Bukharov, che se diventasse più cinico e meno pasticcione potrebbe davvero divenire un grande attaccante, completo.
Un pò a sorpresa (anche se l'avversario, diciamocelo chiaramente, non era un ostacolo insormontabile) l'approdo ai Quarti - tutto sommato guadagnato sul campo con la bella prova di Sevilla - per il CSKA, al quale non è riuscito l'impresa storica. Va bene così, nessuno di noi avrebbe pronosticato l'Armata Rossa (mai così debole negli ultimi 6 anni, è giusto ricordarlo, ed arrivata quinta nell'ultima RPL) tra le prime 8 d'Europa, anche se il sottoscritto - che è un tipo ambizioso e che non sa mai accontentarsi - qualche rimpiantuccio ce l'ha. Almeno tre: 1. la squalifica di Krasic; 2. l'infortunio all'inguine che ha fatto saltare ad uno Dzagoev chiaramente fuori forma l'intera preparazione; 3. Il gol di Sneijder subito in apertura.
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