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Francia 1938

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Kerzhakov91
view post Posted on 23/5/2010, 13:41 by: Kerzhakov91
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Dicono tutti che la cosa più difficile dopo aver vinto sia quella di confermarsi; dopo la prima volta che fu una mezza sorpresa - facilitata peraltro dal regime fascista - tutti aspettavano al varco l'Italia, che indiscutibilmente si presentava da favorita a questo mondiale nella patria dell'inventore della Coppa. Nei quattro anni precedenti la formazione di Pozzo aveva perso solo 2 partite, ad Highbury con l'Inghilterra (questa partita meriterebbe un post a parte) e con la Cecoslovacchia ed a dimostrazione della loro forza, Meazza & co. avevano messo in bacheca anche le Olimpiadi del '36. Poche nazionali hanno avuto un decennio di questo livello.

In questa edizione del '38, dove per la prima volta sia il Paese ospitante che quello vincente partecipavano di diritto, spiccano tra le consuete assenze eccellenti quelle dell'Uruguay (ancora per ripicca del '30) della fenomenale Argentina (per protesta per non aver potuto ospitare il Campionato, vista la cancellazione dell'alternanza Europa-America decisa in precedenza) che era in formissima e con campioni come Moreno e Pedernera, stelle del River Plate, che chissà che spettacolo ci avrebbero dato; l' Inghilterra per il solito complesso di superiorità, l'Austria vittima dell'Anschluss tedesco (il grandissimo Sindelar morirà suicida l'anno dopo a 36 anni) e la Spagna scossa dalla guerra civile. Insomma, ancora una volta furono tante (troppe!) le protagoniste mancate.

Mentre di quelle che parteciperanno una curiosità la destano Cuba, che tra la sorpresa generale eliminò al 1° turno la Romania, ma al turno successivo fu sotterrata dalla Svezia per 8-0, e le Indie Olandesi, chiamate all'ultimo momento in sostituzione degli USA; per poter sostenere le spese e prendere parte al torneo ricevettero anche un indennizzo di 350.000 franchi francesi, somma non trascurabile per quei tempi. Non si distinsero particolarmente per il valore calcistico (eliminati per 6-0 dalla sempre temibile Ungheria), ma per il loro portiere Mo Heng, il primo caso di un calciatore che scende in campo con una mascotte sottobraccio.

Le favorite nei pronostici sono:

- Italia: Pozzo ha rinnovato completamente la formazione, dei campioni del Mondo. Una selezione che di certo non spiccava per simpatia agli occhi degli spettatori in quanto specchio di un regime mal sopportato dall'Europa, lo stesso accadeva ai tedeschi. In Francia c'erano anche molti rifugiati politici che non persero occasione per dimostrare la loro disapprovazione al saluto fascista dei nostri giocatori, ma anche loro alla fine cambieranno i fischi in applausi...

-Germania: Era tra le grandi favorite, anche per la presenza nelle sue fila di giocatori austriaci dopo l'annessione, ma invece fu la grande delusione, eliminata al primo turno dalla Svizzera, ovvero dalla nazionale capace di inventare il famoso catenaccio. Alcuni dicono per maretta tra le due fazioni, gli austriaci che volevano giocare con il Metodo di cui erano specialisti ed i tedeschi invece per il Sistema, fatto sta che fecero effettivamente poca strada.

- Ungheria: guidato da dalla coppia Sarosi- Zsengeller, era la classica espressione del calcio danubiano. Qualificatisi a suon di gol (memorabile l'11-1 alla Grecia), si basava su una solida difesa ed un attacco velocissimo e ficcante.

- Brasile: Dopo due partecipazioi ai Mondiali risoltesi in poco più che due comparse, stavolta il club guidato da due stelle come Leonidas e Domingos da Guia si candidano ad una possibile vittoria, e se non avessero trovato sulla loro strada una magnifica Italia, forse l'avrebbero anche ottenuta.



Le stelle di quei mondiali, a parte gli italiani, furono:

- Leonidas: Calciatore per istinto, "sente" la rete come pochi ed infatti il "Diamante Nero" fu il capocannoniere di quel Mondiale con 7 (alcuni dicono 8) gol. Aveva già partecipato anche quatro anni prima segnando il punto nella sconfitta con la Spagna, ma nel frattempo era cresciuto molto. Inventore della cosiddetta "bicicletta" (chiamata così perchè nella partita Vasco de Gama-Botafogo i presenti descrissero quel movimento "come se andasse in bicicletta tra le nuvole") dopo questo mondiale diventò un mito. Unico cruccio la sua assenza nella semifinale con L'Italia che ancora oggi non si capisce se fu un errore dell'allenatore (leggenda vuole che lo volesse far riposare per la finale, tanto pensavano che la partita con gli azzurri fosse una formalità) oppure fosse stato vittima di un piccolo infortunio...
In generale, uno dei più forti giocatori brasiliani di ogni epoca.

- Domingos da Guia: leggendario difendore del Brasile, alto 1,92 (un gigante per l'epoca), nel '37 venne sequestrato e coperto d'oro per giocare in Argentina. Un giocatore con un assoluto senso della posizione che sembra che la palla sia attratta da lui. Nella semifinale ingaggiò una dura battaglia con gli attaccanti azzurri ed un suo fallo su Piola causò il rigore che chiuse la partita.

- Zsengeller: leggenda dell'Ujpest Dozsa, era una mezzala molto veloce e con il vizietto del gol. In questo mondiale segnò in tutte le partite meno che la finale, gol che gli varranno il titolo di vicecannoniere. A fine carriera venne anche in Italia dove giocò nella Roma e nell'Anconitana.

- Sarosi: il vero fuoriclasse dell'Ungheria. Laureato in giurisprudenza, a fine carriera allenerà anche in Italia (in particolare la Juventus di Boniperti e dei danesi). Mezzala coi piedi buoni, anche se la sua versatilità gli consentiva di ricoprire anche altri ruoli (compreso quello di centravanti), aveva tutti requisiti giusti: tecnica raffinata, ottimo possesso della palla e senso del gol.

- Wilimowski: Pochissimi al giorno d'oggi conoscono questo giocatore. E' un vero peccato, perchè era un signor calciatore. Prolifico attaccante, in questo Mondiale giocò una sola partita, ma fu epica. Realizzò una quaterna nella bellissima partita persa dalla sua Polonia con il Brasile per 6-5, e se la sua Polonia fosse passata chissà quali meraviglie ci avrebbe mostrato... Nel proseguo della carriera giocò anche nella nazionale tedesca e si distinse sempre per la quantità di gol.


Le partite da segnalare furono:

Brasile-Polonia (ottavi)
Una delle più belle gare di tutti i Mondiali, 120 minuti da brividi, partita da cardiopalma. Quando l'incontro sembra finito al termine del primo tempo sul 3-1 per i sudamericani nella ripresa i polacchi li raggiungo, altro gol del Brasile e pareggio dei polacchi a 2 minuti dalla fine. Tempi supplementari ed altri 3 gol, per il risultato finale di 6-5, con tripletta di Leonidas e quadripletta di Wilimowski. Memorabile il terzo gol di Leonidas segnato a piedi nudi in un campo ormai trasformato a risaia.

- Italia-Norvegia (ottavi)
L'Italia l'aveva sempre battuta nelle occasioni precedenti e nei pronostici doveva essere una passeggiata, ed il gol iniziale dopo 3 minuti stava li' a dimostrarlo, ma piano piano la Norvegia avanza il suo baricentro e mette gli Azzurri sovente in difficoltà, solo le miracolose parate di Olivieri negano il pareggio agli scandinavi. Pareggio che viene meritatamente ottenuto a 7 minuti dalla fine, e subito dopo la Norvegia ne segna un altro, annullato per fuorigioco, con gli italiani impietriti dalla paura; ma questo bastò a risvegliarli e nei supplementari chiuse finalmente la disputa con un gran gol di Piola il più veloce dei nostri 3 giocatori che si avventarono sulla respinta del portiere norvegese al tiro di Pasinati. Pericolo scampato.

-Italia-Francia (quarti)
Allo stadio "Colombes" il pubblico è tutto contro l'Italia schierata in divisa completamente nera, inizialmente anche quei 1000 esuli italiani che non perdono occasione per far sentire la loro disapprovazione al regime. A fine partita però l'orgoglio di appartenenza prevale sulle motivazioni politiche e si uniscono tutti alla festa azzurra. Tornando alla gara diciamo che superato faticosamente il primo ostacolo gli azzurri affrontano una delle favorite, e nell'occasione Pozzo fa qualche variante, Foni in difesa e soprattutto le ali Biavati e Colaussi al posto di Pasinati e Ferraris II. Con questi nuovi innesti la formazione funziona meglio e riomarrà stabile nel proseguo del torneo. Dopo il primo tempo chiuso in pareggio ma con prevalenza netta italiana, nella ripresa la doppietta di Piola chiude la partita. Davanti ad un pubblico ammutolito la nostra nazionale approda alle semifinali.


Brasile-Cecoslovacchia (quarti)
Più che per il calcio questa partita si segnala per i calci, infatti fu un'autentica rissa, con tre espulsi (due brasiliani ed un ceco) e molti falli. La mezzala Nejedly (capocannoniere quattro anni prima) rimane in campo con un piede fratturato, segna il rigore del pareggio e sviene subito dopo. vVene ricoverato immediatamente in ospedale dove lo raggiunge subito dopo il fortissimo portiere Planicka, anch'egli con una frattura, al braccio. Il mediano Kostalek colpito al fegato resta in campo ma non si muove così come il brasiliano Peracio. La partita, finita da sette cechi ed otto brasiliani quasi tutti ammaccati, finisce in parità e ripetuta due giorni dopo vede la sofferta vittoria dei carioca per 2-1.

-Italia-Brasile (semifinali)
Dopo la convincente vittoria sui padroni di casa della Francia stavolta all'Italia toccano i brasiliani reduci dalla burrascosa partita con la Cecoslovacchia. La partita si svolge a Marsiglia raggiunta dagli Azzurri in treno con i brasiliani alloggiati sul vagone vicino, tanto che si incrociavano spesso durante il viaggio. I sudamericani sono convinti che sarà una formalità ed infatti già si procurano i biglietti per Parigi, dove ci sarà la finale. Non conoscendo per prova diretta la forza degli avversari, l'incontro costituisce un'incognita per gli azzurri che però riescono ad imporre la loro miglior tecnica mentre i brasiliani si dimostrano più giocolieri. Il primo tempo a fasi alterne termina inviolato ma pochi mionuti della ripresa bastano per il vantaggio di Colaussi. Pochi minuti dopo l'arbitro fischia un rigore per fallo di Domingos su Piola, rigore trasformato da Meazza con l'epico episodio legato alla trasformazione di Meazza, che tirò tenendosi i pantaloncini in mano :grin:

- Italia-Ungheria (finale)
Davanti a 50.000 spettatori quasi tutti schierati contro l'Italia tranne gli 8.000 italiani, e che al canonico saluto fascistasommergono gli Azzurri di fischi, la Nazionale, che nei 13 anni precedenti non aveva mai perso con i magiari (l'ultimo loro successo era del '25) raccolse i netti favori del pronostico, anche se la messe dei gol realizzati nei turni precedenti dagli ungheresi qualche apprensione la mettono. Scesi in campo nella formazione che aveva battuto il Brasile e decisi a far valere la nostra superiorità, il risultato non è mai stato in discussione ed anche se loro pareggiano subito il fulmineo vantaggio di Piola, riusciamo a chiudere il primo tempo sul 3-1 fino al 4-2 definitivo con le doppiette di Piola e Colaussi. Memorabile il secondo gol degli azzurri, tutta una fitta serie di passaggi all'interno dell'area ungherese e stoccata finale di Piola. Alla fine anche gli spettatori sono costretti ad applaudire le prodezze dei calciatori italiani tanto la vittoria è meritata e la superiorità schiacciante ed alla consegna della Coppa nelle mani del capitano Meazza da parte del Presidente francese Lebrun, mentre la banda intona la Marcia reale e Giovinezza, tutti si alzano in piedi e battono le mani alla grande squadra italiana che ottiene il secondo titolo consecutivo entrando anch'essa nella leggenda.
 
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2 replies since 23/5/2010, 13:22   84 views
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