Calcio Russo Forum

Svezia 1958

« Older   Newer »
  Share  
Kerzhakov91
view post Posted on 27/5/2010, 20:08 by: Kerzhakov91
Avatar



Group:
Amministratore
Posts:
33,542
Location:
San Pietroburgo (Russia)

Status:


Personalmente ritengo il Brasile del '58 superiore a quello del '70. Come talento siamo lì, direi che è impossibile scegliere, ma quello che si impose per la prima volta in un Mondiale poteva contare su una difesa più solida (Gilmar miglior portiere nella storia del calcio brasiliano, Djalma Santos e Nilton Santos due terzini formidabili) ed in generale era una squadra più equilibrata, anche se magari con qualche solista in meno. Per dire, se l'ala sinistra del Brasile del '70 era Rivelino, quella del Brasile del '58 era Zagallo, sicuramente meno forte individualmente, ma elemento preziosissimo da un punto di vista tattico.
Da ricordare anche l'azione-base di quel Brasile: Didì allarga sulla destra per Garrincha, che punta l'avversario, lo salta con quella sua finta mortifera, arriva sul fondo e crossa in mezzo per Vavà che anticipa tutti ed insacca.


Altre squadre che meritano di essere ricordate per quanto mostrato sono:

- la Svezia padrona di casa, aiutata dagli arbitri in semifinale contro la Germania Ovest, ma comunque una degna finalista; non poteva più contare su campioni del calibro di Nordhal, Gren e Jeppson, ma faceva affidamento su giocatori esperti e di gran qualità come il milanista Liedholm (una meraviglia il suo gol da fermo in finale), l'interista Skoglund, l'attaccante Simmonson e soprattutto l'emergente Kurt Hamrin, imprendibile ala destra che militò per tanti anni in Italia, facendo grandi cose in particolare nella Fiorentina e nel Milan.

- la prima grande Francia della storia, l'unica realmente forte per parecchio tempo (ovvero fino all'avvento della generazione di Platini & co.), che puntava tutto sul blocco dello Stade de Reims, all'epoca una delle squadre europee più forti, composto da giocatori quali Raymond Kopa (come numero 10, secondo in patria solamente a Platini e Zidane) ed il bomber Justin Fontaine (capocannoniere con 14 reti: nessuno seppe fare di meglio) in primis, ma anche Robert Jonquet e Roger Marche. Il terzo posto conquistato fu un traguardo come detto isolato, visto che i Galletti faticheranno terribilmente ad imporsi nel decennio successivo, collezionando numerose figuracce.

- la Germania Ovest campione in carica, che ormai faceva affidamento su pochissimi reduci dal Mondiale precedente vinto contro ogni pronostico, e che anzì lanciò alcuni dei giocatori che furono tra i trascinatori della Germania negli anni '60, come gli allora giovanissimi Karl-Heinz Schnellinger ed Uwe Seeler.

- merita una menzione anche l'Ungheria: l'Aranycsapat ormai era solo un lontano ricordo, n nazionale non c'erano più i grandi Puskas, Czibor e Kocsis, ma erano rimasti ancora il 36enne Hidegkuti, il centrocampista Bozsik, l'ala Budai e il portiere Grosics (il migliore dei suoi in Svezia), che vennero tristemente eliminati nello spareggio per accedere ai Quarti dal sorprendente Galles (quella fu l'unica qualificazione in un grande torneo per nazionale per John Charles e compagni). Era la fine di un'epoca, di una generazione incredibile ma - badate bene - NON del calcio ungherese, che seppe riprendersi in fretta e che disse la sua per tutti gli anni '60, grazie al blocco del Ferencváros, capeggiato da Florian Albert (tra i protagonisti 4 anni più tardi, in Cile), unico giocatore magiaro premiato con il Pallone d'Oro (nel 1967).
 
Web  Top
2 replies since 27/5/2010, 19:20   39 views
  Share