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Cile 1962

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Kerzhakov91
view post Posted on 30/5/2010, 13:03 by: Kerzhakov91
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Ancora oggi ci si chiede il perchè nel '62 la coppa Rimet si disputò nel lontano Cile. E forse ha raione chi dice che portando la manifestazione nel "paese più lungo del mondo" si era voluta aiutare una nazione colpita poco prima da un pauroso sisma. I favori del pronostico sono tutti per i campioni uscenti del Brasile, non intravedendosi nessuna formazione che potesse ostacolarla. ed infatti la nazionale verde-oro si riconferma in quello che è stato uno dei Mondiali meno riusciti sia sul piano tecnico che spettacolare. Doveva essere il Mondiale delle stelle (Pelè, Di Stefano, Puskas, Suarez, Sivori, Altafini, Rivera, Sekularac, Albert, Jascin, Voronin, Masopust, Greaves, Moore, Chrlton, Rocha, Cubilla etc.) ed invece l'avvio aveva già cancellato molte illusion. Gioco violento come mai in passato, una lunga serie di gravi invidenti ddi gioco, arbitraggi sospetti e risse in campo, eliminazioni precoci di squadre molto attese come Italia e Spagna.
Uno dei più grandi giocatori di tutti it empi, Di Stefano, a causa di un incidente perdeva l'occasione, l'ultima di una straordinaria carriera, di figurare almeno una volta in Coppad el Mondo. L'attrazione principale, pelè, subito fuori causa.

Per quanto riguarda l'Italia diciamo che non è mai esistita una spedizione organizzata peggio come questa. Funzionò tutto male, dalla gestione della squadra (i due CT prendevano ordini dai giornalisti...) al "contributo" della stampa. Squadra sbilanciata, disorganizzata, inespert, senza anima nè guida. Quasi inevitabile che finisca con l'immediata eliminazione. lo scandaloso arbitraggio nel match contro il Cile ci condanna oltre i nostri demeriti. Emblematico il fatto che nel ritiro premondiale l'allenatore Ferrari (bimondiale) mandava tutti gli azzurri a letto alle 22.00 e poi se ne andava a casa; chiaro che dopo 5 minuti c'era già chi giocava a carte con tutto il contorno di alcol e sigarette. Sulla nostra partita con il Cile avete già scritto abbondantemente voi quindi non mi ci dilungo altro.


CURIOSITA:
- la Spagna è chiamata"la squadra delle nazioni Unite" perchè vi figurano 4 nazionalità: Puskas (ungherese), Di Stefano (argentino), Santamaria (uruguaiano) e Martinez (paraguaiano)
- Il cecosslovacco Masek, in Messico-Cecoslovacchia segnerà quello che è il più veloce gol del Mondiale, 16 secondi.
- e' il Mondiale degli infortuni, a prescindere da quello di Pelè, al quarto giorno sono già 50!
- La semifinale Cecoslovacchia-Jugoslavia si gioca praticamente davanti a spalti deserti in contemporanea c'era Cile-Brasiel ed era pure rtrasmessa dalla TV!

PARTITE IMPORTANTI:

BRASILE-CECOSLOVACCHIA (finale) La partita non ha molta storia, grazie anche alle papere del poritere ceo Schrojf, fino ad allora uno dei punti di forza . Vantaggio ceco pareggiato subito da Amarildo e poi il Brasile si impone anche grazie alla complicità di Schrojf, fino ad allora perfetto, tanto che l'allenatore disse: "Mi avessero detto che avrei perduto la finale col Brasile a causa di due errori incredibili del mio uomo migliore, non ci avrei creduto". Questa partita si caratterizza anche per l'episodio che avete già citato di Garrincha, espulso nella semifinale con il Cile, ma non viene squalificato e potrà giocare anche se il suo apporto non sarà molto influente.

GIOCATORI:
- Masopust: centrocampista mancino della Cecoslovacchia. Figlio di un minatore, rischia di passare tuta la sua vita sotto suolo, ma la sua bravura con il pallone lo porteranno in nazionale fino al pallone d'oro di quell'anno. Quando si parla di lanci lunghi si fa spesso riferimento a "come faceva Masopust". ma quelli non erano la sua unica specialità. Fu un sapiente regista, stando dietro godeva di un vasto raggio di azione che gli permetteva di lanciare a rete i compagni meglio smarcati appunto con lanci lunghissimi. si spingeva spesso in avanti per sfruttare il suo potente tiro, sua la rete della finalissima.
- Di Stefano: argentino, naturalizzato spagnolo si infortuna subito prima el torneo e addio al Mondiale. Non riuscirà a dipsutarne neanche uno!
- Bobby Charlton: altro figlio di minatore, sopravvissuto all'incidente aereo del '58, gioca, fa segnare e segna.
- Amarildo: subentrato a Pelè infortunato. Dotato di tanrta classe e grinta ma anche di un brutto carattere che gli costerà parecchi espulsioni. Celebre il commento di Rocco dopo l'ennesima espulsione: "El garoto... el ga roto i cojon!"
- Gento: la velocità della luce. Francisco era piccolo, fulmineo, imprendibile. Ala sinistra
- Yashin: E' stato fra i migliori portieri del mondo, se non il migliore in assoluto, tra l'altro l'unico a vincere il Pallone d'oro. Non disputò però un gran Mondiale, incappando in qualche papera non da lui.


SQUADRA CAMPIONE:

BRASILE: Per 9/11 è la stessa nazionale del '58. Tutti aspettano Pele, ma lui si fermerà subito per un infortunio ma al suo posto esploderà Amarildo. Non brilleranno come nel '58 ma vista anche la pochezza degli avversari non avranno problemi a confermarsi. era un brasile molto pratico ed opportunista, meno scintillante di quello ammirato in Svezia. Mirava ad impadronirsi del pallone, lo governava con passaggi lenti e anche laterali, purchè restasse nella sfera d'azione dei tre centrocampisti (Zito e Zagalo intorno a Didi). Quando le punte scattavano allora il ritmo cresceva di colpo, veloce era solo la fase ultima del gioco, quella affidata alle punte.

NOTE TATTICHE:

Sotto questo aspetto il Mondiale del Cile non lascerà tracce, nessuna innovazione tattica e scarse novità in fatto di atleti. Non poteva non vincere che il Brasile, che si ripresenta dopo 4 anni con la stessa formazione eccettuata la coppia centrale Mauro-Zozimo che sostituisce Orlando-Bellini. Amarildo sostituisce degnamente Pele, anche se è più minuto e meno potente e ha bisogno di un maggior sostegno in area avversaria. Basta avanzare le posizioni di Vavà e Garrincha ed il gioco è fatto.

Il ruolo di squadra rivelazione ce l'ha la Cecoslovacchia. nessuna scoperta fondamentale di nuove tattiche ma un centrocampo fitto che serviva da barriera difensiva e ancor più di pedana di lancio per le punte. Sfruttava la gran classe di Masopust, mediano e cervello della squadra, il suo gioco era essenziale, rapido e verticale. Non disponibile allo spettacolo però la compattezza di squadra, il suo modo di raccogliersi e partire con lunghe fiondate in contropiede l'avevano indicata come una delle migliori espressioni del Mondiale
 
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4 replies since 30/5/2010, 11:47   111 views
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