Brasile-Olanda, critiche e attacco
Dunga e Van Marwijk ci credono
Le due squadre, di fronte venerdì alle 16 nei quarti, condividono la stampa ostile e il gioco offensivo. Il c.t. verdeoro: "Dobbiamo vincere, mi aspetto una grande partita". Il timoniere degli arancioni: "Credete in noi: il Brasile è favorito ma possiamo batterlo"Dunga e Van Marwijk non sono degli allegroni, e le loro conferenze stampa, in rapida successione, a Port Elisabeth, non sono state quindi né avvincenti, né arricchite da battute da cabaret. Forse il loro modo di essere è parte delle critiche che ricevono nei rispettivi Paesi, perchè ai commissari tecnici di Brasile e Olanda viene imputato di giocare un calcio non abbastanza spettacolare. Eppure, la loro sfida è il piatto forte, con Argentina-Germania, dei quarti di finale del Mondiale, e le loro squadre sono state finora un rullo compressore. C’è di più: Brasile ed Olanda giocano entrambe con 4 giocatori d’attacco, rispettivamente Daniel Alves-Kakà-Robinho-Luis Fabiano e Kuyt-Sneijder-Robben-Van Persie. Eppure risultati e interpreti di qualità non bastano per convincere ancora, del tutto, i rispettivi media nazionali.
Dunga — Spigoloso come era in campo, dispensa rari sorrisi, e quando alza la voce lo fa per prendersela con i giornalisti del suo Paese, rei di speculare sugli infortuni, di Elano in particolare, e sul trattamento medico del problema che mette il centrocampista fuori causa per la partita di domani pomeriggio (ore 16) al Nelson Mandela Bay Stadium.
Spettacolo — Dunga mette le mani avanti, e inquadra la partita come si augurano tutti: una gara a chi attacca di più: "Dobbiamo giocare per vincere, in attacco, mi aspetto una grande partita. Sarà una gara tecnica, che entrambe le squadre giocheranno in maniera offensiva".
Vento e pallone — "Port Elisabeth è chiamata Windy city, come testimonia il forte vento di oggi? Il vento, unito alle traiettorie del pallone ufficiale, il discusso Jabulani, sarà un fattore, ma per entrambe le squadre".
Infermeria — "Quanto ci mancherà Elano? Si sta curando, pensiamo che tornerà a giocare durante questo Mondiale. Felipe Melo sta bene".
Kakà e i cartellini — "E’ un giocatore importante anche perché è intelligente. Ha subito tre ammonizioni in altrettante partite? L’unica giustificabile è l’ultima, le altre due che hanno generato l’espulsione non erano meritate".
Tattica — "Non possiamo inventarci una tattica per ogni partita. Però studiamo le caratteristiche degli avversari, per noi ogni gara è una finale. Una squadra d’attacco come l’Olanda può facilitarci? Se ci sono 20 giocatori tutti raccolti in una metà campo è più difficile segnare, questa partita sarà invece giocata a viso aperto".
Sudafrica — "Ha fatto la sua parte, in assoluto, come Paese organizzatore. L’ospitalità e l’entusiasmo sono stati speciali".
Robben — "E’ un giocatore molto tecnico, che può fare la differenza".
van Marwijk — "Credete in noi, perchè noi ci crediamo". E’ questo lo slogan del tecnico degli oranje. Che spiega: "Siamo pronti. Il Brasile è il primo favorito per vincere la coppa, ma noi possiamo batterlo. Dobbiamo giocare la nostra partita, senza dipendere dal loro gioco. Non lasceremo loro l’iniziativa, altrimenti non avremmo scampo. Non possiamo sbagliare, perché in attacco loro sono pericolosissimi. Abbiamo meritato di vincere le nostre 4 partite. Ma possiamo giocare meglio, e lo possiamo far vedere contro il Brasile".
Organizzazione difensiva — "Ho cercato di insegnare alla squadra a difendere meglio, a partire dagli attaccanti, perchè ogni possesso è importante. Vogliamo concedere poco, e capitalizzare di più in avanti, dove non sempre abbiamo concretizzato il gioco creato. Da questo - siccome parecchi giudizi sono condizionati dal numero di gol segnati - dipendono alcune critiche che ci sono arrivate". Se vincerà domani pomeriggio difficilmente ne arriveranno altre.
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