Beh insomma ragazzi, non esageriamo... È vero che ci sono state delle imprese (sempre isolate e spesso fine a se stesse: a che cosa serve vincere 5-1 con il Siviglia se poi non riesci a battere neanche una volta il Maribor e ti fai eliminare?), ma le disfatte purtroppo sono state molte di più. E, in molti casi, francamente inaccettabili. Gli errori di concentrazione commessi, poi, sono sempre gli stessi. A livello di testa e mentalità è un movimento che sembra non crescere mai. E da un punto di vista tecnico, purtroppo, si sono fatti dei passi indietro (anche perché ci sono molti meno soldi da investire rispetto a cinque anni fa).
Hai parlato dei successi di CSKA e Zenit... Ok, ci sono stati, ma purtroppo non hanno avuto un seguito (e la mia delusione deriva anche da ciò). Che cosa hanno combinato DI CONCRETO le squadre russe negli ultimi 10 anni?
In Champions lo sappiamo: un muro del pianto. Cinque qualificazioni in quindici anni (l'ultima nel 2016), poche vittorie davvero convincenti, mai una volta oltre gli ottavi, tanti ultimi posti collezionati e la fastidiosa tendenza a uscire spesso ai preliminari (CSKA escluso che, da quel punto di vista, ha sempre fatto il suo).
In Europa League, globalmente, le cose sono andate un po' meglio, però non abbiamo più portato una squadra in fondo alla competizione. Nel frattempo, ci sono riusciti paesi come la Francia (più volte, anche in Champions), l'Olanda, l'Ucraina... E soltanto in due occasioni una nostra rappresentante è finita tra le prime 8.
Insomma, nella migliore delle ipotesi (ma proprio nella migliore, che si verifica ogni 4-5 anni
) il movimento calcistico russo è in grado di qualificare una squadra agli ottavi di CL e una ai quarti di EL. Di solito, però, già a fine marzo ci troviamo senza squadre ancora impegnate nelle coppe europee...
Davvero ritenete soddisfacente questo rendimento?