| Prestazione scadente, un passo indietro rispetto alle prime due convincenti uscite dell'era Slutskiy, ma mai come stasera l'unica cosa che contava davvero erano i tre punti, che alla fine sono arrivati. Ero certo che sarebbe stata una partita complicata, perché i paesi ex sovietici contro la Madre Patria cercano sempre di dare il massimo, gettando il cuore oltre l'ostacolo e l'ambiente di Chisinau ci era inevitabilmente ostile. Inoltre, se è vero che la Moldavia è una nazionale certamente modesta, è altresì vero però che si sa chiudere bene in difesa, concedendo pochi spazi agli avversari. E la Russia lo aveva dimostrato anche all'andata che gare del genere fa fatica sia a sbloccarle sia poi a chiuderle.
Il primo tempo è stato pessimo, di "capelliana" memoria. Per fortuna nella ripresa sono scesi in campo con tutt'altra determinazione e la musica è cambiata, sebbene entrambi i gol siano arrivati comunque su palla inattiva (decisivo Dzyuba, prima con una sponda e poi con la deviazione vincente). Il finale di sofferenza non era manco quotato, anche se a ben vedere i moldavi hanno segnato nell'unico tiro in porta della lora mediocre gara.
Sui singoli: facciamo i complimenti a Ignashevich, primatista assoluto di presenze con la nazionale russa, che festeggia il suo record personale siglando un gol importantissimo. Tiriamo le orecchie invece al sempre più indisponente Kokorin, del quale comincio ad avere le scatole piene: assurdo che un ragazzino viziato di 24 anni, che a conti fatti non ha ancora dimostrato nulla, dia sempre l'impressione di impegnarsi poco. Positiva invece la prova del suo amico Mamaev, schierato in cabina di regia al posto dell'infortunato Dzagoev; in quel ruolo è tuttavia limitato, al Krasnodar è definitivamente esploso come formidabile incursore e non ho capito infatti perché stasera Slutskiy non ha schierato un 4-3-3, che sarebbe stato il modulo ideale visti gli interpreti in campo. Vivace nella ripresa Shatov. Bravo anche Kuzmin, entrato subito a freddo al posto di Smolnikov (speriamo non sia niente di serio, cazzo) e autore di un'ottima prestazione, nel complesso è addirittura quello che mi è piaciuto di più. Mica male per un 34enne semi-esordiente...
L'uomo copertina è però ancora una volta lui, Artem Dzyuba, autore di ben 8 reti in queste qualificazioni, 6 delle quali segnate nelle ultime 3 partite.
Per la qualificazione diretta, con il Montenegro ormai fuori dai giochi, serve un punticino, a Mosca, contro una nazionale che sarà orfana di Vucinic e (quasi certamente) Jovetic. Cerchiamo di non fare scherzi
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